
La Grande Storia rivive attraverso le storie fra borghi, campagne e montagne dell'Appennino
Ottant’anni fa, dall’estate del 1943 alla primavera del 1945, l’Italia diventa un campo di battaglia e la maggioranza dei combattimenti interessa l’Appennino, i suoi crinali e i suoi borghi.
Per bloccare l’avanzata degli Alleati verso nord, la Wehrmacht costruisce infatti due sistemi difensivi: la Linea Gustav, dall’Abruzzo fino al Molise e al Lazio, attraverso la Maiella e Cassino, e la Linea Gotica, dalle colline della Romagna e delle Marche verso l’Appennino tosco-emiliano e le Apuane.
Mentre la Grande Guerra è stata combattuta lungo un fronte in buona parte statico, e ha interessato solo sporadicamente i civili, il fronte della Seconda guerra mondiale si sposta, travolgendo campagne e foreste, città e borghi, e coinvolgendo la popolazione civile. Lo dimostrano le stragi naziste di Collelungo, Sant’Anna di Stazzema, Vinca e Marzabotto, la sanguinosa guerriglia tra le forze della Resistenza da un lato e i reparti della Wehrmacht e della Repubblica di Salò dall’altro, il martirio della popolazione a Ortona, ad Anzio, a Cassino e in decine di altre città e cittadine.
Stefano Ardito ricostruisce il biennio feroce da cui è nata la nostra democrazia attraverso documenti storici e testimonianze, ma anche tornando nei borghi, sui crinali e nelle valli dell’Appennino centrale e settentrionale. Il ricordo di quelle battaglie lontane e di quegli atti di barbarie e di eroismo del passato si conserva anche qui, in luoghi oggi suggestivi e tranquilli, spesso protetti da parchi e riserve. Insieme al paesaggio, alla flora, alla fauna e ai monumenti, anche la memoria dev’essere tutelata con forza.
Ottant’anni fa, dall’estate del 1943 alla primavera del 1945, l’Italia diventa un campo di battaglia e la maggioranza dei combattimenti interessa l’Appennino, i suoi crinali e i suoi borghi.
Per bloccare l’avanzata degli Alleati verso nord, la Wehrmacht costruisce infatti due sistemi difensivi: la Linea Gustav, dall’Abruzzo fino al Molise e al Lazio, attraverso la Maiella e Cassino, e la Linea Gotica, dalle colline della Romagna e delle Marche verso l’Appennino tosco-emiliano e le Apuane.
Mentre la Grande Guerra è stata combattuta lungo un fronte in buona parte statico, e ha interessato solo sporadicamente i civili, il fronte della Seconda guerra mondiale si sposta, travolgendo campagne e foreste, città e borghi, e coinvolgendo la popolazione civile. Lo dimostrano le stragi naziste di Collelungo, Sant’Anna di Stazzema, Vinca e Marzabotto, la sanguinosa guerriglia tra le forze della Resistenza da un lato e i reparti della Wehrmacht e della Repubblica di Salò dall’altro, il martirio della popolazione a Ortona, ad Anzio, a Cassino e in decine di altre città e cittadine.
Stefano Ardito ricostruisce il biennio feroce da cui è nata la nostra democrazia attraverso documenti storici e testimonianze, ma anche tornando nei borghi, sui crinali e nelle valli dell’Appennino centrale e settentrionale. Il ricordo di quelle battaglie lontane e di quegli atti di barbarie e di eroismo del passato si conserva anche qui, in luoghi oggi suggestivi e tranquilli, spesso protetti da parchi e riserve. Insieme al paesaggio, alla flora, alla fauna e ai monumenti, anche la memoria dev’essere tutelata con forza.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
224 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Stefano Ardito
Stefano Ardito, nato a Roma, è una delle firme più note del giornalismo italiano di montagna, di natura e di viaggi. Oggi scrive per Il Messaggero, Montagna.tv, Meridiani Montagne, Plein Air e altre testate. Il pubblico di Rai Tre lo conosce grazie ai suoi documentari, trasmessi dal programma quotidiano Geo&Geo. Ha all’attivo alcune decine di guide e una ventina di libri, tra i quali Everest, una storia lunga 100 anni e Monte Bianco, il gigante delle Alpi. Con Corbaccio ha pubblicato, oltre ad Alpi di guerra, Alpi di pace (Premio Cortina Montagna 2015), La grande avventura, Il gigante sconosciuto, Incontri ad alta quota, Alpini (Premio Selezione Bancarella 2020) e Guerra in Appennino.