«Pagine che traggono il loro sapore dal vento australe, dalle onde, dal sentimento di una geografia di frontiera, dalla coscienza di uomini coraggiosi, pronti alle sfide più difficili.»
Giuseppe Conte su Il mondo alla fine del mondo
«Un grande narratore capace di cogliere i dettagli più profondi nel magistrale artigianato del raccontare.»
La Stampa
«Sepúlveda ha il senso della narrazione concisa ed efficace, il gusto delle immagini finemente cesellate, un grande dono dell’evocazione che gli permette di rendere semplici, stilizzandoli, gli esseri e gli avvenimenti più complicati.»
Le Monde
Il 16 giugno 1988, un inquietante messaggio proveniente dal Cile approda ad Amburgo: la nave officina giapponese Nishin Maru, comandata dal capitano Tanifuji, ha subito gravi danni in acque magellaniche; si registra la perdita di diciotto marinai, insieme a un numero imprecisato di feriti. È l'inizio dell'avventura. Il protagonista, un giornalista cileno esule dal suo paese per motivi politici, grazie a febbrili ricerche e a ingegnose congetture giunge alla conclusione che il Nishin Maru stava praticando illegalmente, e del tutto impunito, la caccia alle balene nei mari australi. Una giovane attivista di Greenpeace, inoltre, lo mette in contatto telefonico con un misterioso personaggio, il capitano Jorge Nilssen, che di tutta la faccenda sa senz'altro qualcosa in più? In queste pagine il lettore potrà ascoltare il grido indignato - ma anche il canto ammaliatore - della natura ferita, la protesta contro una cieca follia di cui pure l'uomo rimane vittima: il «mondo alla fine del mondo», questo lembo estremo del pianeta si trasforma, simbolicamente, nel luogo dell'apocalisse. Ma può anche essere l'universo in cui l'uomo ritrova l'unione con le proprie origini, l'armonia con gli elementi e, soprattutto, un anelito indistruttibile alla speranza.
Giuseppe Conte su Il mondo alla fine del mondo
«Un grande narratore capace di cogliere i dettagli più profondi nel magistrale artigianato del raccontare.»
La Stampa
«Sepúlveda ha il senso della narrazione concisa ed efficace, il gusto delle immagini finemente cesellate, un grande dono dell’evocazione che gli permette di rendere semplici, stilizzandoli, gli esseri e gli avvenimenti più complicati.»
Le Monde
Il 16 giugno 1988, un inquietante messaggio proveniente dal Cile approda ad Amburgo: la nave officina giapponese Nishin Maru, comandata dal capitano Tanifuji, ha subito gravi danni in acque magellaniche; si registra la perdita di diciotto marinai, insieme a un numero imprecisato di feriti. È l'inizio dell'avventura. Il protagonista, un giornalista cileno esule dal suo paese per motivi politici, grazie a febbrili ricerche e a ingegnose congetture giunge alla conclusione che il Nishin Maru stava praticando illegalmente, e del tutto impunito, la caccia alle balene nei mari australi. Una giovane attivista di Greenpeace, inoltre, lo mette in contatto telefonico con un misterioso personaggio, il capitano Jorge Nilssen, che di tutta la faccenda sa senz'altro qualcosa in più? In queste pagine il lettore potrà ascoltare il grido indignato - ma anche il canto ammaliatore - della natura ferita, la protesta contro una cieca follia di cui pure l'uomo rimane vittima: il «mondo alla fine del mondo», questo lembo estremo del pianeta si trasforma, simbolicamente, nel luogo dell'apocalisse. Ma può anche essere l'universo in cui l'uomo ritrova l'unione con le proprie origini, l'armonia con gli elementi e, soprattutto, un anelito indistruttibile alla speranza.
Book details
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Publisher
-
Original text
Yes -
Language
Italian -
Original language
Spanish -
Publication date
-
Page count
139 -
Collection
About the author
Luis Sepúlveda
Luis Sepúlveda è nato a Ovalle, in Cile, nel 1949, ed è mancato nel 2020 in Spagna, nelle Asturie, dove risiedeva. I suoi libri sono editi in Italia da Guanda: Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, Il mondo alla fine del mondo, Un nome da torero, La frontiera scomparsa, Incontro d’amore in un paese in guerra, Diario di un killer sentimentale, Jacaré, Patagonia Express, Le rose di Atacama, Raccontare, resistere (con Bruno Arpaia), Il generale e il giudice, Una sporca storia, I peggiori racconti dei fratelli Grim (con Mario Delgado Aparaín), Il potere dei sogni, Cronache dal Cono Sud, La lampada di Aladino, L’ombra di quel che eravamo, Ritratto di gruppo con assenza, Ultime notizie dal Sud, Tutti i racconti, Ingredienti per una vita di formidabili passioni, Un’idea di felicità (con Carlo Petrini), L’avventurosa storia dell’uzbeko muto, La fine della storia, Vivere per qualcosa (con José Mujica e Carlo Petrini), Storie ribelli; e le favole: Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, Trilogia dell’amicizia, Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà, Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa, Il grande libro delle favole, Tutti i romanzi, Istruzioni per il viaggiatore. Poesie 1967-2016 e Hotel Chile (scelta dei testi e fotografie di Daniel Morszinski). Tra i molti riconoscimenti ricevuti, la laurea honoris causa in Lettere presso l’Università di Urbino, il Premio Chiara alla carriera e il Premio Hemingway per la Letteratura.