Il paradosso della diagnosi
Come l'ossessione per la salute sta cambiando la medicina e le nostre vite
Suzanne O'Sullivan
The Times
«Una diagnosi di troppo affronta una questione complessa con intelligenza e compassione. Non ne parlerò mai abbastanza bene.»
Chris Van Tulleken
Da una neurologa di fama internazionale, un saggio rivoluzionario e di denuncia
che si pone con autorevolezza al centro di un dibattito già aperto.
Siamo portati a credere che ricevere una diagnosi rappresenti il primo passo verso la guarigione o, almeno, la definizione di una condizione clinica. Ma è davvero sempre così? Talvolta, la ricerca ostinata di un’etichetta può spingerci a sottoporci a esami e interventi che, invece di risolvere o migliorare la situazione, finiscono per peggiorarla.
Negli ultimi anni, il costante perfezionamento degli strumenti diagnostici e la volontà, condivisa da medici e pazienti, di dare un nome a ogni disturbo hanno spinto la medicina contemporanea a perdere di vista il suo obiettivo principale: il benessere della persona. Così assistiamo alla definizione di nuove patologie, come il long Covid e la malattia di Lyme; alla ridefinizione di condizioni note, come l’autismo o il disturbo da deficit dell’attenzione; e all’uso di screening genetici sempre più precoci per prevedere il futuro stato di salute. Tuttavia, questa corsa alla diagnosi non è sempre la scelta migliore: può portare a patologizzare le differenze, a considerare malate persone che non lo sono e a incrinare il nostro rapporto con il corpo e con la salute.
Grazie alla sua lunga esperienza di neurologa, Suzanne O’Sullivan affronta queste tematiche con rigore scientifico e uno stile narrativo chiaro ed empatico, invitando il lettore a ripensare il significato della cura e a restituire alla medicina il compito più importante: prendersi davvero cura delle persone.
Dettagli libro
-
Editore
-
Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Numero di pagine
256 -
Traduttore
-
Argomento
-
Collana

