Il senso degli altri Attualità dell'antropologia

Il senso degli altri

Attualità dell'antropologia

Anteprima Scarica anteprima
«Il senso degli altri» può essere inteso in due modi, scrive Augé. In una prima accezione, come il senso della famiglia o dell’orientamento, è un dono acquisito o innato, che varia a seconda degli individui, dei gruppi o delle epoche. Oggi in Europa il senso degli altri si attenua e insieme si acuisce: diminuisce l’attitudine a tollerare la differenza, ma questa intolleranza crea e struttura l’alterità: i nazionalismi, i regionalismi, i fondamentalismi, le imprese di «purificazione etnica» rinviano non tanto a una crisi d’identità, quanto a un imbizzarrirsi dei processi che generano alterità. In una seconda accezione (che fa degli altri non più l’oggetto ma il soggetto del senso), il senso degli altri ci mette di fronte al senso elaborato dagli altri, individui e collettività.Ma le due accezioni sono collegate, perché il senso di cui si tratta è il senso sociale, cioè l’insieme dei rapporti simbolizzati, istituiti e vissuti tra gli uomini all’interno di una collettività che questo insieme permette di considerare tale.

Dettagli libro

Sull'autore

Marc Augé

Marc Augé (1935-2023), tra i maggiori africanisti contemporanei, è diventato una figura di riferimento per un’antropologia della tarda modernità. Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato: Il senso degli altri. Attualità dell’antropologia (2000), Finzioni di fine secolo, seguito da Che cosa succede? (2001), Genio del paganesimo (2002), Diario di guerra (2002), Rovine e macerie. Il senso del tempo (2004), La madre di Arthur (2005), Il mestiere dell’antropologo (2007), Casablanca (2008), Il bello della bicicletta (2009), Straniero a me stesso. Tutte le mie vite di etnologo (2011), Futuro (2012), Per strada e fuori rotta. Diario settembre 2008-giugno 2009 (2012) e Le nuove paure. Che cosa temiamo oggi? (2013).

Ti potrebbe interessare