In questa raccolta di saggi brevi, Claudio Magris insegue e analizza le due grandi, antitetiche direzioni del viaggio – essenziale, culturale e politico – contemporaneo: il ritorno e la fuga, la conquista e la dispersione dell’identità, la continuità e la metamorfosi dell’individuo. Attraverso l’indagine di grandi autori – da Svevo a Musil, da Ibsen a Flaubert, da Mann a Walser, da Singer a Borges – Magris rivive la disgregazione di un’idea armoniosa del mondo con i beni e i mali che essa comporta, le nuove strade che essa apre e le insidie di cui le cosparge. Il dialogo con i temi del pensiero contemporaneo si affianca al confronto con la condizione storica, l’interpretazione letteraria si alterna alla testimonianza autobiografica e all’intervento politico, l’osservatorio del moralista distaccato si salda all’impegno personale nelle grandi tensioni ideali del presente, l’ambiguità e la reticenza della letteratura s’intrecciano alla chiarezza etica. Il taglio obliquo del saggio sceglie la via indiretta per dissimulare, ma anche soprattutto per dire – con tutta l’incertezza e la discrezione imposte dall’ora storica – l’irriducibile esigenza di una verità provvisoria.
Book details
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Publisher
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Language
Italian -
Original language
Italian -
Publication date
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Page count
300 -
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About the author
Claudio Magris
Claudio Magris è nato a Trieste nel 1939. Docente universitario, collabora al «Corriere della Sera». Tra le sue opere, nel catalogo Garzanti, ricordiamo Dietro le parole (1978), Itaca e oltre (1982), Illazioni su una sciabola (1984), Danubio (1986), Un altro mare (1991), Microcosmi (1997, Premio Strega), Utopia e disincanto (1999), Alla cieca (2004), La storia non è finita (2006), Lei dunque capirà (2006), Alfabeti (2008), Livelli di guardia (2011) e Ti devo tanto di ciò che sono. Lettere con Biagio Marin (2014). Nel 2015, con romanzo Non luogo a procedere, è stato premiato da «la Lettura» come miglior libro e miglior autore dell’anno. Nel 2019 è uscito Tempo curvo a Krems.