La prima indagine del giudice Petri seguito da Il cadavere nella valigia

La prima indagine del giudice Petri

seguito da Il cadavere nella valigia

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Sono numerosissimi i lettori che hanno seguito e si sono appassionati alle indagini del giudice Petri, magistrato ormai in pensione che però non riesce a stare lontano dalla Questura di Brescia e dal suo amico, il commissario Miceli. E si sono affezionati a questa figura di uomo di legge rigoroso, ma capace di ascoltare le persone e le loro ragioni. Ma com’era Carlo Petri agli inizi della sua carriera? A questa domanda, e risalendo anche agli anni degli studi, risponde il racconto con il quale Gianni Simoni ha deciso di fotografare il momento in cui al giovane sostituto viene affidata la prima indagine: un caso apparentemente banale e squallido di violenza domestica, che a poco a poco si trasforma in qualcosa di assai diverso. È una vicenda tristemente semplice eppure decisiva, sia perché segna la formazione di uno stile di indagine, sia perché Petri incontra per la prima volta proprio il commissario Miceli e fa la conoscenza di una giovane professoressa universitaria di letteratura che si chiama Anna…
Completa il volume, in un’ideale forma di rispecchiamento, quella che al momento è l’ultima indagine di Petri, a fianco ancora una volta del commissario Grazia Bruni.

Dettagli libro

Sull'autore

Gianni Simoni

Gianni Simoni (1938-2024) è stato a lungo magistrato, svolgendo come giudice istruttore, tra le altre, indagini in materia di criminalità organizzata, di eversione nera e di terrorismo. Presso Garzanti è apparso Il caffè di Sindona, in collaborazione con Giuliano Turone, mentre con TEA ha pubblicato i romanzi dei «Casi dell’ex giudice Petri e del commissario Miceli» (ambientati a Brescia) e delle «Indagini del commissario Lucchesi» (ambientati a Milano), due serie sempre accolte da un gran consenso di pubblico e critica.

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