Può Lucrezio insegnarci la felicità?
Perché rileggere oggi un poema latino del I secolo avanti Cristo? La risposta di Michel Onfray è semplice: perché il De rerum natura di Lucrezio non è solo un trattato sul nostro mondo materiale ma insegna a vivere bene, a vivere una vita autentica, più vera e felice, purché si attui una vera e propria conversione e si comprenda tutto ciò che c’è da comprendere, ovvero che la realtà è materiale e che noi stessi siamo solo la materia che ci compone; che tanto basta per fare a meno dell’idea stessa di un aldilà; che la religione è una superstizione; che l’amore sensuale è un rimedio alla malinconia; che la saggezza è accessibile e consiste in un’aritmetica dei piaceri e in una dietetica dei desideri; che non esistono né inferno né paradiso ma solo il mondo come lo vediamo. Che siamo fatti di particelle, temporaneamente aggregatesi in una forma, le quali dopo la nostra morte torneranno a danzare riaggregandosi in altre forme, e che solo la passione per il qui e ora ci rende davvero felici. Con questo suo ultimo libro Michel Onfray ci fa toccare con mano da par suo la straordinaria modernità dell’opera di Lucrezio, e ci consegna una chiave – filosofica, sì, ma tutta fisica e concreta – per la vita in questo mondo fatto della stessa sostanza dei sogni, cioè di atomi.
Perché rileggere oggi un poema latino del I secolo avanti Cristo? La risposta di Michel Onfray è semplice: perché il De rerum natura di Lucrezio non è solo un trattato sul nostro mondo materiale ma insegna a vivere bene, a vivere una vita autentica, più vera e felice, purché si attui una vera e propria conversione e si comprenda tutto ciò che c’è da comprendere, ovvero che la realtà è materiale e che noi stessi siamo solo la materia che ci compone; che tanto basta per fare a meno dell’idea stessa di un aldilà; che la religione è una superstizione; che l’amore sensuale è un rimedio alla malinconia; che la saggezza è accessibile e consiste in un’aritmetica dei piaceri e in una dietetica dei desideri; che non esistono né inferno né paradiso ma solo il mondo come lo vediamo. Che siamo fatti di particelle, temporaneamente aggregatesi in una forma, le quali dopo la nostra morte torneranno a danzare riaggregandosi in altre forme, e che solo la passione per il qui e ora ci rende davvero felici. Con questo suo ultimo libro Michel Onfray ci fa toccare con mano da par suo la straordinaria modernità dell’opera di Lucrezio, e ci consegna una chiave – filosofica, sì, ma tutta fisica e concreta – per la vita in questo mondo fatto della stessa sostanza dei sogni, cioè di atomi.
Book details
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Publisher
-
Original text
Yes -
Language
Italian -
Publication date
-
Page count
192 -
Translator
-
Collection
About the author
Michel Onfray
Filosofo francese fra i più popolari e controversi, autore di oltre ottanta libri fra cui il fortunato Trattato di ateologia (2005), decostruisce ormai da oltre trent’anni mitologie religiose, filosofiche, sociali e politiche. Ponte alle Grazie pubblica dal 2009 i suoi libri principali: fra questi ricordiamo il suo opus magnum contro Freud, Crepuscolo di un idolo (2011), Pensare l’islam (2016), Filosofia del viaggio (n. ed. 2017), Thoreau. Vivere una vita filosofica (2019). Cosmos (2015), Decadenza (2017) e Saggezza (2019) compongono la trilogia Breve enciclopedia del mondo. I più recenti titoli apparsi da Ponte alle Grazie sono: Teoria della dittatura (2020), Il coccodrillo di Aristotele (2020), I freudiani eretici (2020), Coscienze ribelli (2021), Le ragioni dell’arte (2022), Vivere secondo Lucrezio (2023).