6 campi Sopravvissuta a Terezín, Auschwitz, Kurzbach, Gross-Rosen, Mauthausen e Bergen-Belsen

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Sopravvissuta a Terezín, Auschwitz, Kurzbach, Gross-Rosen, Mauthausen e Bergen-Belsen

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«La testimonianza sconvolgente di una delle ultime sopravvissute ai campi di concentramento.»
Corriere della Sera

«Le memorie di Zdenka Fantlová mostrano una tonalità inedita nella letteratura della Shoah. Pur restituendo l'orrore, la sua testimonianza è incredibilmente vitale.»
la Repubblica

«Le memorie di Zdenka Fantlová mostrano una tonalità inedita nella letteratura della Shoah. Pur restituendo l'orrore, la sua testimonianza è incredibilmente vitale.»
la Repubblica

L’incredibile storia di una delle ultime testimoni viventi della Shoah.
 
Quando i tedeschi occupano la Boemia e la Moravia, nel marzo 1939, Zdenka Fantlová ha 17 anni. Nonostante le discriminazioni che i nazisti impongono da subito agli ebrei, cerca di vivere normalmente la sua vita, fino a quando il padre, arrestato per aver ascoltato la BBC, viene deportato a Buchenwald. Zdenka non lo rivedrà più. Nel 1942 viene deportata, insieme alla famiglia e al fidanzato Arno, a Terezín, un campo di concentramento a nord-ovest di Praga. Mentre Arno viene spedito in un campo a est, Zdenka rimane a Terezín fino al 1944, quando viene «trasferita» ad Auschwitz: lei e la sorella Lydia sopravvivono alle selezioni, la madre no. Ma a questo punto le sorti della guerra si sono ribaltate, i russi incalzano e cominciano le terribili «marce della morte» verso ovest. Zdenka e Lydia transitano così da Kurzbach e poi dal famigerato campo di Gross-Rosen. E poi sono di nuovo «spostate» a Mauthausen e infine a Bergen-Belsen. Qui, dopo la morte della sorella, il 15 aprile 1945, Zdenka viene infine liberata dagli inglesi, unica sopravvissuta della sua famiglia.
Oggi, a 95 anni, Zdenka è impegnata a portare la sua testimonianza in giro per il mondo, perché tutto ciò che lei ha vissuto non sia dimenticato.

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Sull'autore

Zdenka Fantlová

Zdenka Fantlová è nata a Blatná, una cittadina boema (attuale Repubblica Ceca), nel 1922. È una delle pochissime testimoni dell’orrore dell’Olocausto ancora in vita. Dopo la Liberazione, ha recuperato la salute in Svezia, sotto le cure della Croce Rossa Internazionale. Rimasta completamente sola, nel 1949 è emigrata in Australia, dove si affermata come attrice. Dal 1969 si è stabilita a Londra.

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