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«Con “Amen”, Antonio Ferrari mostra il mestiere di reporter e inviato di lungo corso.»
Robinson - La Repubblica - Lara Crinò

«Antonio Ferrari con “Amen” ci trascina nel nero cuore dell’intrigo vaticano: tanto marcio, trame di servizi segreti, cardinali canaglia, malavita agganciata a poteri politici, massoneria deviata, soldi sporchi.»
Corriere della Sera - Francesco Cevasco

«Ferrari, da cronista avvezzo a cercare la verità più che a rilanciare le veline del potere, si cimenta in “Amen” con l’attentato a papa Wojtyla, un intrigo internazionale che per anni ha riposato su una verità, la pista bulgara, da molti ritenuta indiscutibile. Ferrari non è tra questi.»
Il Libraio - Antonio Sanfrancesco

L’attentato a Giovanni Paolo II e i molti misteri del Vaticano, tra agenti internazionali, spie, massoneria, malavita organizzata, cardinali e vescovi assai disinvolti.
 
«A volte la verità è così vicina che ci sfugge.»
Mario Rizzi, vescovo e nunzio apostolico a Sofia
 
«Antonio Ferrari è l’indagatore dell’incubo italiano, il Dylan Dog del giornalismo.»
Antonio D’Orrico, «Corriere della Sera»
 
Una ventata progressista scuote il Vaticano. Un piccolo gruppo di religiosi opera in sordina per rinnovare la Chiesa, liberarla dal rigido conservatorismo elitario che la immobilizza e la tiene lontana dai bisogni della gente: due giovani preti e una sorella laica, che sotto l’insegna di “Chiesa rinata” favoriscono contro tutti l’elezione di papa Roncalli e la spinta riformatrice del Concilio Vaticano II. Ma la loro impresa è ostacolata negli anni dalle forze oscure che albergano nella Chiesa.
Decennio dopo decennio Marco, Michel, Catherine, e in seguito anche Patrick, un sacerdote americano che ha conosciuto l’abominio della pedofilia, vedranno il Vaticano avvinto dalle spire della finanza deviata, della corruzione politica, della massoneria e della malavita organizzata. Assisteranno a crimini e delitti, tra cui quello clamoroso, e fallito, di papa Wojtyła.
Un giornalista incaricato di seguirne le indagini, tra Roma, Istanbul e Sofia, incrocerà il loro cammino e, ugualmente sgomento, dovrà divincolarsi tra ricatti, depistaggi, spie e cospirazioni internazionali. Per scoprire, in fondo all’inchiesta, che come spesso accade la verità, quando è troppo vicina, rischia di sfuggire.

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Sull'autore

Antonio Ferrari

Antonio Ferrari, modenese, è al «Corriere della Sera» dal 1973: prima come inviato speciale, e ora come editorialista e commentatore. Negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta si è occupato di terrorismo nero e rosso, in particolar modo delle Br. Amico di Walter Tobagi, suo collega di tante missioni in giro per l’Italia, nel 1980 ammazzato dai terroristi, è stato più volte minacciato. Per oltre due anni ha vissuto con la scorta, quindi è stato spostato agli esteri come inviato, in particolare nel Medio Oriente, nel Nord Africa e nei Balcani. Sue le corrispondenze da numerosi fronti di guerra. Ha intervistato quasi tutti i leader dell’area. È autore di diversi libri: «Morte di un generale» (con altri autori, tra cui Giorgio Bocca, Camilla Cederna, Corrado Stajano, Marcello Sorgi, Mondadori 1982); «Sami, una storia libanese» (Liberal libri 2001); «Islam sì, Islam no. Le colpe dei musulmani e le nostre» (Le Lettere 2006); «7 aprile» (Cleup 2009); «Sgretolamento. Voci senza filtro» (Jaca Book 2013) e «Altalena» (Jaca Book 2014). Nel 2017 ha pubblicato con Chiarelettere il romanzo «Il segreto».