Fabio Mauri. Ideologia e memoria

Fabio Mauri. Ideologia e memoria

Anteprima
“La figurazione del mondo mi colpisce sempre per la sua inutile precisione. Non mi sono ancora reso conto del progetto indispensabile per ideare, con i suoi mille sottosquadri, la corteccia di un coccodrillo. Non ne capisco l’utilità ... Non ho compreso neanche l’universo. Né il senso di un’umanità attraente, di cui non ho mai condiviso la familiarità con l’esistenza ... Ricompongo con pazienza, con le mie mani, l’esperienza del turpe. Ne esploro le possibilità mentali”. (Fabio Mauri)

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Sull'autore

Fabio Mauri

Fabio Mauri (1926-2009), tra i massimi esponenti dell’avanguardia italiana, ha svolto anche una lunga attività editoriale presso Bompiani, tra il 1957 e il 1975, e ha insegnato Estetica della sperimentazione all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila dal 1979 al 2001. Ha concepito teatro, performance, installazione, pittura, teoria, scrittura, insegnamento come elementi di un’unica espressività. I suoi primi monocromi e Schermi risalgono al 1957. Negli anni settanta ha rivolto l’attenzione alla componente ideologica dell’avanguardia linguistica. Sono gli anni di Ebrea e della prima grande performance Che cosa è il fascismo. Nel 1994 si è tenuta la sua prima retrospettiva alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, cui sono seguite quella del 1997 alla Kunsthalle di Klagenfurt e quella del 2003 a Le Fresnoy-Studio National des Arts Contemporains di Lille. Tra i suoi libri, Il benessere (con Franco Brusati, 1962), L’isola. Commedia in due tempi (1966), I 21 modi di non pubblicare un libro (1990) e Io sono un ariano (2009). La sua attività continua attraverso lo Studio Fabio Mauri-Associazione per l’Arte L’Esperimento del Mondo.

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