Il genio infelice Il romanzo della vita di Antonio Ligabue

Il genio infelice

Il romanzo della vita di Antonio Ligabue

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La vita ribelle e tormentata del Van Gogh italiano.

Dal 27 Febbraio 2020 al cinema con Elio Germano, nel film di Giorgio Diritti Volevo nascondermi.



Se c’è un’artista italiano che nel Novecento ha seguito una direzione ostinata e contraria, si chiama Antonio Ligabue (1899-1965). Nato a Zurigo da una ragazza madre di Belluno, figlio di tre padri e da ciascuno di essi abbandonato, fragile ma orgogliosamente solitario, autodidatta, geniale e visionario, Toni al mat – il matto, così veniva chiamato nella Bassa padana – è lo straordinario testimone di un secolo di distruzione e follia. Lui rappresenta ciò che vede, e  vede ciò che sogna. Amplifica la realtà, immortalandola.
 
La sua vita e le sue opere denunciano il folle ritiro dell’uomo dalla natura, che diventa un’estranea su cui esercitare il proprio dominio. Ligabue si ribella ai comandamenti di ordine e disciplina, mal tollera ogni conformismo, non per scelta ma assecondando un istinto primordiale che lo porta a trovare pace e meraviglia solo di fronte agli animali, reali o immaginari, anche trasfigurandoli, per rappresentare la ferocia degli uomini e la vita come un’eterna lotta di prevaricazione, non di sopravvivenza.
 
In un periodo come quello che stiamo vivendo, che soffoca la fantasia e obbliga le persone a stili di vita e schemi mentali non scelti, o almeno non voluti, Il genio infelice racconta in forma di romanzo una storia tormentata ed esemplare, che è anche un potente manifesto libertario. Un inno alla creatività, alla natura e alla bellezza, mai come oggi così necessario.
 
Una storia, quella di Ligabue, tanto preziosa e significativa da essere immortalata prima in un celebre sceneggiato Rai della fine degli anni Settanta, con Flavio Bucci strepitoso protagonista, e oggi in un film per il cinema, annunciato per il 2019, con Elio Germano nei panni dell’artista.
 
Antonio Ligabue è ormai riconosciuto come uno dei più grandi artisti del Novecento e definito il Van Gogh italiano. Le sue opere sono ospitate in mostre in Italia e nel mondo, da Mosca a Toronto, prossimamente a New York e Pechino. Dal 1983 la Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma, diretta da Augusto Agosta Tota, si dedica alla promozione e alla valorizzazione dell’opera del pittore.

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Sull'autore

Carlo Vulpio

Carlo Vulpio ha lavorato per i principali giornali nazionali, occupandosi di cultura, arte, tematiche ambientali e cronaca, con reportage dall’Italia e dall’estero. Attualmente è una firma del “Corriere della Sera” e scrive in particolar modo sulla Terza pagina e “la Lettura”, dove nel novembre del 2018 ha pubblicato un lungo ritratto dedicato ad Antonio Ligabue, dal titolo Fu così che Laccabue diventò Ligabue. È autore di vari libri, tra i quali ricordiamo Un nemico alla Rai (Marsilio 2012) e L’Italia nascosta (Skira 2016).

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