La baracca dei tristi piaceri

La baracca dei tristi piaceri

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«Stava lì, l'aguzzina delle SS, capelli biondi e curati, il rossetto sulla bocca dura, l'uniforme impeccabile... Stava lì e pronunciò con sordida cattiveria: 'Ho letto sulla tua scheda che eri la puttana di un ebreo. È meglio che ti rassegni: d'ora in poi farai la puttana per cani e porci.'»
Così racconta l'anziana Frau Kiesel all'ambiziosa scrittrice Sveva, dando voce a un dramma lungamente taciuto: quello delle prigioniere dei lager nazisti selezionate per i bordelli costruiti all'interno stesso dei campi di concentramento. Donne i cui corpi venivano esposti ai sadici abusi delle SS e dei prigionieri maschi che malgrado tutto preferivano rinunciare a un pezzo di pane per scambiarlo con pochi minuti di sesso. Donne che alla fine della guerra, schiacciate dall'umiliazione e dalla solitudine, invece di denunciare quella tragedia, fecero di tutto per nasconderla e seppellirla dentro di sé.

Dettagli libro

  • Editore

  • Lingua

    Italiano
  • Data di pubblicazione

  • Numero di pagine

    208
  • Argomento

  • Collana

Sull'autore

Helga Schneider

Nel 1998, a 58 anni, Helga Schneider ha conquistato il successo letterario con Il rogo di Berlino. Da allora, «l’impellente desiderio di narrare di Helga Schneider è esploso con l’energia di un fiume in piena... con risultati brillanti e varie traduzioni in Europa, negli Stati Uniti, in Brasile, Giappone e Cina» (Elle). Tra i suoi titoli più famosi, oltre a Il rogo di Berlino e Lasciami andare, madre (Adelphi), ricordiamo Io, piccola ospite del Führer e Il piccolo Adolf non aveva le ciglia (Einaudi) e, per Salani, Stelle di cannella, L’albero di Goethe, Heike riprende a respirare, La baracca dei tristi piaceri, Rosel e la strana famiglia del signor Kreutzberg, I miei vent’anni e L’inutile zavorra dei sentimenti.