La donna indiana non è una dea

La donna indiana non è una dea

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L’India è un Paese dalle mille contraddizioni, capace di passare dal sublime al grottesco. Perciò è impossibile condensare in un unico motivo le ragioni per cui la nazione sia in grado di superare nuove frontiere nello spazio e nella tecnologia, ma sia poi tanto indietro sul tema dell’emancipazione femminile. La mentalità tradizionale, la mancanza di istruzione, le enormi disparità economiche sono tutti fattori che contribuiscono a mantenere le donne in uno stato di arretratezza. Che può fare allora la brava donna indiana? Come le è sempre stato insegnato, può ricorrere ai testi sacri, densi di modelli ai quali ispirarsi. Sita, modesta e casta di fronte al mondo, Radha, pronta a compiacere a letto il suo amante Krishna, Kunti, grande diplomatica quando si tratta di avere a che fare con parenti difficili… Nemmeno nei testi sacri esiste però un parallelo perfetto per la superwoman che la donna indiana contemporanea dovrebbe essere…

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Sull'autore

Anita Nair

Anita Nair vive a Bangalore, in India. Il suo primo libro è la raccolta di racconti Il satiro della sotterranea. Nel 2011 ha pubblicato il suo primo romanzo, Un uomo migliore, che ha ottenuto un notevole successo di critica e di pubblico. Nel 2002, Cuccette per signora, il suo secondo romanzo, si è imposto come uno dei maggiori best seller internazionali. Guanda ha in catalogo: L’arte di dimenticare, Un uomo migliore, Cuccette per signora, La ferocia del cuore, Il satiro della sotterranea, Il custode della luce e L'ira degli innocenti.