La pienezza del vuoto Dallo zero alla meccanica quantistica, tra scienza e spiritualità

La pienezza del vuoto

Dallo zero alla meccanica quantistica, tra scienza e spiritualità

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Che cos’è il vuoto? Di che cosa è fatto? Perché ci fa paura? Non è facile per l’uomo, soprattutto quello occidentale, pensare e accettare il nulla. Eppure interrogarsi sulla sua natura pare inevitabile. Lo hanno fatto, e continuano a farlo, filosofi e matematici, scienziati e teologi, poeti e premi Nobel, cercando di tessere intorno all’horror vacui una storia plausibile. In queste pagine l’astrofisico Trinh Xuan Thuan ci conduce in una lunga cavalcata dalle origini ai giorni nostri attraverso la Bibbia e l'I Ching, Aristotele e al-Khwarizmi, la rivoluzione di Newton e le teorie di Einstein, la nascita della meccanica quantistica e la scoperta del Big Bang. La conclusione cui giunge è sorprendente: la fisica e la cosmologia contemporanee propongono una visione del mondo molto simile a quella delle maggiori tradizioni spirituali orientali che, invece di temere il vuoto, lo vivono come possibilità di mutamento, e dunque di vita. È nel dialogo armonico tra gli opposti – Yin e Yang, energia e materia, attrazione e repulsione – che si nasconde il mistero, insieme vuoto e pieno, dell’universo. Un mistero che ha a che fare con la scienza, ma anche con l’etica e con la politica. Perché se è vero che, come le particelle e gli atomi, siamo interconnessi nella grande rete del cosmo, la nostra felicità dipende da quella degli altri.

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Sull'autore

Trinh Xuan Thuan

Trinh Xuan Thuan, nato a Hanoi nel 1948, ha studiato al California Institute of Technology e all’Università di Princeton. Insegna astronomia all’Università della Virginia ed è ricercatore all’Institut d’Astrophysique di Parigi. È autore di varie opere di divulgazione tra cui Il caos e l'armonia (2000), Dal Big Bang all'illuminazione (con Matthieu Ricard, 2009), Lo scienziato e l'infinito (2014). Per Ponte alle Grazie ha pubblicato La pienezza del vuoto (2017). Ha ricevuto il premio Kalinga dell’UNESCO nel 2009 e il Prix Mondial Cino del Duca nel 2012. www.trinhxuanthuan.fr

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