Pasolini. Massacro di un poeta Finalmente tutta la verità sull'agguato più doloroso della nostra storia. La firma dei neofascisti, la manodopera criminale, gli emissari. I documenti e le foto inedite del corpo che parla

Pasolini. Massacro di un poeta

Finalmente tutta la verità sull'agguato più doloroso della nostra storia. La firma dei neofascisti, la manodopera criminale, gli emissari. I documenti e le foto inedite del corpo che parla

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Il 2 novembre 1975, all’Idroscalo di Ostia, si consuma il «massacro tribale» di uno dei maggiori intellettuali del ventesimo secolo: Pier Paolo Pasolini. L’inchiesta di Simona Zecchi riparte proprio da quella sciagurata notte e, con l’ausilio di prove fotografiche mai emerse sinora, di evidenza schiacciante, documenti inediti, interviste e testimonianze esclusive, fa tabula rasa dei moventi ufficiali e le piste finora accreditati – dall’«omicidio a sfondo sessuale» al «misterioso» Appunto 21 di Petrolio. Come nella Lettera rubata di Edgar Allan Poe, lo «schema perfetto» che condusse il poeta friulano fra le braccia dei suoi carnefici è sempre stato sotto gli occhi degli inquirenti e, in parte, dell’opinione pubblica: un oscuro attentato a pochi passi dall’abitazione di Pasolini la cui funzione viene finalmente svelata, un furto di bobine come espediente dai tratti inediti, la presenza di più macchine all’Idroscalo e la prova del doppio sormontamento del corpo ormai agonizzante, i testimoni che nessuno ha mai voluto veramente ascoltare, la matrice fascista dell’agguato, la direzione dell’intelligence nostrana, il ruolo depistante dell’enigmatico Giuseppe Pelosi, i tentativi di alcuni giornali, sempre ben informati, troppo informati, di trasformare Pasolini in imputato nello stesso processo che avrebbe dovuto stabilire l’identità dei suoi assassini. Tra le numerose inchieste che hanno cercato di decostruire la gigantesca opera di depistaggio messa in atto già all’indomani dell’omicidio, Pasolini, massacro di un poeta si incarica di dire la verità, tutta la verità.

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Sull'autore

Simona Zecchi

Giornalista e autrice d’inchiesta, ha pubblicato Pasolini, massacro di un poeta (Ponte alle Grazie, 2015, uscito anche in Spagna e in Iran), La criminalità servente nel caso Moro (La nave di Teseo, 2018) e L’inchiesta spezzata di Pier Paolo Pasolini (Ponte alle Grazie, 2020). Ha collaborato con l’emittente europea Euronews di Lione, con «il manifesto», «The Post Internazionale», la trasmissione Report. Scrive su «L’Espresso», «Il Fatto Quotidiano» e «Il Venerdì di Repubblica». Ha collaborato come autrice e producer al podcast Il banchiere di Dio (2025). Alcuni suoi lavori sono stati acquisiti in ambito investigativo. Ha vinto il premio Marco Nozza 2016 per l’informazione critica e il giornalismo d’inchiesta, e il premio internazionale per il giornalismo d’inchiesta Javier Valdez 2019. 

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