Piccolo romanzo magrebino

Piccolo romanzo magrebino

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Le migrazioni dall’Africa verso l’Europa, le trasformazioni sociali del mondo arabo, l’integralismo islamico... Questi fenomeni negli ultimi anni sono diventati per noi esperienza e materia di riflessione quotidiana, spesso drammatica. Nella trilogia di Nico Naldini, qui riunita sotto il titolo complessivo di Piccolo romanzo magrebino, sono presenti fin dai primi testi, che risalgono all’inizio degli anni Novanta. E sorprende oggi il lettore la straordinaria acutezza, se non la preveggenza, con cui Naldini li ha osservati e descritti, dalla sua specola privilegiata, durante i lunghi soggiorni in Tunisia.
Ma questo è soprattutto un libro di poesia, il libro più importante di un poeta che ha ormai alle spalle una lunga storia, iniziata sotto il segno del cugino Pier Paolo Pasolini con il quale condivise l’appassionante avventura del félibrige friulano. L’esperienza nordafricana dà vita a una poesia di carattere narrativo e descrittivo, anche se continuamente attraversata da slanci o ripiegamenti lirici. Uno dei temi dominanti è quello erotico; ma la bellezza inseguita nei corpi amati si diffonde e si rifrange nelle opere e nei giorni, nei paesaggi africani qui onnipresenti. E il miraggio che appare e scompare diventa così la vera cifra della trilogia magrebina di Naldini, delle sue visioni e delle sue passioni.

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Sull'autore

Nico Naldini

Nico Naldini (Casarsa della Delizia, 1929 – Treviso, 2020), poeta, narratore e saggista, ha lavorato a lungo nell’editoria, nel giornalismo e nel cinema. Ha esordito come poeta con il volume Seris par un frut (1948), pubblicato nelle edizioni dell’Academiuta di lenga furlana fondata da Pier Paolo Pasolini. A questo sono seguiti numerosi altri libri di poesia: Un vento smarrito e gentile (1958), La curva di San Floreano (1988), I confini del paradiso (2004), Una striscia lunga come la vita (2009, a cura di Francesco Zambon), Piccolo romanzo magrebino (nuova edizione 2016). A partire dagli anni Ottanta ha pubblicato importanti biografie di Leopardi, Pasolini, Comisso, De Pisis e altri; inoltre ha curato la pubblicazione delle Lettere di Pasolini (1986-1988) e di alcuni inediti di Comisso e dello stesso Pasolini, tra i quali, nel catalogo Guanda, Un paese di temporali e di primule (nuova edizione 2015) e Romàns (nuova edizione 2015). Della sua produzione narrativa ricordiamo in particolare: Nei campi del Friuli (1984), Alfabeto degli amici (2004) e La sibilla non vuole morire (2012). Per Guanda ha pubblicato inoltre il romanzo Il treno del buon appetito (1995) e la raccolta di poesie e prose Meglio gli antichi castighi (1997).

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