Fabio Mini
Fabio Mini (Manfredonia, 11 dicembre 1942) si è laureato in Scienze strategiche per poi perfezionarsi in Scienze umanistiche presso l’Università lateranense e in Negoziato internazionale presso l’Università di Trieste. Generale di corpo d’armata, è stato capo di stato maggiore del Comando Nato per il Sud Europa che, a partire dal gennaio 2001, ha guidato il Comando interforze delle operazioni nei balcani. Dall’ottobre 2002 all’ottobre 2003 è stato comandante della forza internazionale di pace a guida Nato in Kosovo (Kfor). Tra i vari incarichi è stato portavoce del capo di stato maggiore dell’Esercito italiano e, dal 1993 al 1996, ha svolto la funzione di addetto militare a Pechino. Ha inoltre diretto l’Istituto superiore di stato maggiore interforze (Issmi). Commentatore di questioni geopolitiche e di strategia militare, scrive per «Limes», «la Repubblica» e «l’Espresso», è membro del Comitato scientifico della rivista «Eurasia» ed è autore di diversi libri, tra cui La guerra dopo la guerra. Soldati, burocrati e mercenari nell’epoca della pace virtuale (Einaudi, 2003), Soldati (Einaudi, 2008), Eroi della guerra. Storie di uomini d’arme e di valore (il Mulino, 2011). Per Chiarelettere, ha pubblicato nel 2012 "Perché siamo così ipocriti sulla guerra?".