Invettiva per l’Italia Purgatorio, canto VI

Invettiva per l’Italia

Purgatorio, canto VI

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Il canto sesto del Purgatorio ha contribuito a fare di Dante un padre della patria e, in epoca risorgimentale, un punto di riferimento nella lotta politica per l’Unità: per la prima volta un poeta, nato a Firenze, condannato all’esilio e vissuto tra comuni in lotta tra loro e piccole corti, invoca un’entità ancora inesistente ma già desiderata – l’Italia di tutti coloro che condividono la discendenza dalla gloriosa Roma e la lingua del «sì». Ora che continue lacerazioni l’hanno consegnata a una miriade di piccoli tiranni e a una curia papale corrotta, ora che la domina è stata ridotta a serva, a nave priva di governante e in balia della tempesta, Dante spera con la sua invettiva di poter cambiare il corso della storia, ponendo un interrogativo valido ancora oggi: quali sono i fondamenti su cui si regge una nazione?

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Sull'autore

Dante Alighieri

Dante Alighieri (Firenze 1265 - Ravenna 1321) è il maggiore poeta italiano. Guelfo, discepolo di Brunetto Latini, fu poeta, politico e teorico della lingua. Fra le sue opere, scritte in volgare e in latino, ricordiamo la Vita Nuova, il Convivio, il De Vulgari Eloquentia e la Monarchia. Il suo capolavoro è la Divina Commedia.

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