
I testi di Fedro qui presentati costituiscono la più antica raccolta di favole che ci sia giunta. In queste brevi storie, raccontate in forma scarna ma incisiva, rivive una morale pessimistica di tradizione esopica, che vede nell'uomo una belva, per sé e per gli altri, e nel mondo la giungla in cui vive e prospera. Ne nasce un senso di scempio, di denti aguzzi che straziano le carni, di orribili gole spalancate, di un penoso e inutile dibattersi della vittima, serrata da artigli crudeli. In questo mondo lacerato, dai rilevanti connotati romani, Fedro cerca un'ancora di salvezza, e la trova nella poesia.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Numero di pagine
124 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Fedro
nacque in Grecia intorno al 20 a.C. Liberto di Augusto, visse a Roma. Fu perseguitato sotto Tiberio e fatto processare da Seiano, che si era visto satireggiare in alcune favole. Morì a Roma intorno al 50 d.C.