Welcome Home Un memoir con fotografie e lettere scelte

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Un memoir con fotografie e lettere scelte

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«La riscoperta della grande Lucia Berlin procede spedita.»
The New York Times

«La sua scrittura ama il mondo.»
The Atlantic

«Il memoir di Berlin rende evidente il suo talento nel ripescare dalla memoria momenti privati, modellandoli in una narrazione che parla a tutti noi. Berlin trasforma la memoria in finzione, usando la fiction per rivisitare e riscrivere la memoria. »
The Washington Post

«Evocativo, intenso, acuto e divertente.»
The Observer

«I ricordi della sua infanzia, in particolare, hanno la vivacità delle care vecchie riviste.»
London Review of Books

««Il memoir di Berlin rende evidente il suo talento nel ripescare dalla memoria momenti privati, modellandoli in una narrazione che parla a tutti noi. Berlin trasforma la memoria in finzione, usando la fiction per rivisitare e riscrivere la memoria». »
«The Washington Post»

««I ricordi della sua infanzia, in particolare, hanno la vivacità delle care vecchie riviste». »
«London Review of Books»

««Evocativo, intenso, acuto e divertente». »
«The Observer»

««La riscoperta della grande Lucia Berlin procede spedita». »
«The New York Times»

««La sua scrittura ama il mondo». »
«The Atlantic»

Lucia Berlin, acclamata autrice americana di cui Bollati Boringhieri ha pubblicato La donna che scriveva racconti e Sera in paradiso, ha sempre nascosto pezzetti della sua storia personale nei racconti che scriveva, alla sera, seduta al tavolo della cucina con un bicchiere di bourbon accanto al quaderno. La sua è stata una vita inimitabile, che l’ha portata dall’Alaska al Texas, dal Kentucky al Cile, dal Messico a New York. Sposata tre volte, ha cresciuto i suoi quattro figli muovendosi in lungo e in largo per tutta l’America e a ogni spostamento Lucia Berlin è andata cercando la sua casa. 

Welcome Home è uno splendido album di famiglia, dove ogni luogo in cui ha vissuto porta con sé una storia, spesso proprio quella storia che è poi riapparsa in uno dei suoi inconfondibili racconti. 
ll memoir, che incomincia nell’anno del concepimento di Lucia, il 1936, si conclude, incompiuto, nel 1965. Ed è proprio questa incompiutezza – che il figlio Jeff ha arricchito con numerose fotografie della sua raccolta privata e con le lettere scritte in quegli anni da Lucia a familiari e amici – a rendere ancora più prezioso ciò che Lucia ci racconta ripescando dalla memoria scene e momenti privati. 

Nella sua voce unica, la vita diventa finzione, ma quando si tratta della vita di una donna libera e inafferrabile come Lucia Berlin, è la stessa finzione che si rivela essere un’avvincente realtà.

Dettagli libro

Sull'autore

Lucia Berlin

Lucia Berlin, nata in Alaska nel 1936, a ventiquattro anni incomincia a pubblicare racconti sulla rivista di Saul Bellow «The Noble Savage» e su «The New Strand», e in seguito su «Atlantic Monthly» e «New American Writing». La raccolta di racconti Homesick ha vinto il National Book Award nel 1991 e il racconto «My Jockey» (di soli cinque paragrafi) il Jack London Short Story Prize nel 1985. Le sue storie sono ispirate dagli anni dell’infanzia trascorsi nelle città minerarie del West; dal tempo dell’adolescenza a Santiago, in Cile; da tre matrimoni falliti; dal problema dell’alcolismo; dagli anni vissuti a Berkeley, New Mexico, e a Città del Messico; dai tanti diversi lavori che dovette fare per sostenere i quattro figli e continuare a scrivere. Negli anni Novanta insegna presso l’University of Colorado, Boulder. Nel 2001, la salute sempre più fragile la costringe a trasferirsi nella California meridionale vicino ai figli. Muore nel 2004 a Marina del Rey. Bollati Boringhieri ha pubblicato La donna che scriveva racconti, eletto da «la Repubblica» miglior libro del 2016.

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