Le ultime parole di Falcone e Borsellino

Le ultime parole di Falcone e Borsellino

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La realtà che abbiamo vissuto e sofferto con Giovanni e Paolo racconta che, diversamente da quanto si ripete nelle cerimonie ufficiali, il male di mafia non è affatto solo fuori di noi, è anche 'tra noi'. Racconta che gli assassini e i loro complici non hanno solo i volti truci e crudeli di coloro che sulla scena dei delitti si sono sporcati le mani di sangue, ma anche i volti di tanti, di troppi sepolcri imbiancati. Un popolo di colletti bianchi che hanno frequentato le nostre stesse scuole e che affollano i migliori salotti: presidenti del Consiglio, ministri, parlamentari nazionali e regionali, presidenti della Regione siciliana, vertici dei servizi segreti e della polizia, alti magistrati, avvocati di grido dalle parcelle d'oro, personaggi apicali dell'economia e della finanza e molti altri. Tutte responsabilità penali certificate da sentenze definitive, costate lacrime e sangue, e tuttavia rimosse da una retorica pubblica e da un sistema dei media che, tranne poche eccezioni, illuminano a viva luce solo la faccia del pianeta mafioso abitata dalla mafia popolare, quella del racket e degli stupefacenti, elevando una parte a simbolo del tutto. (Dalla prefazione di Roberto Scarpinato) In questo libro gli interventi, le interviste, le parole di Giovanni Falcone (1939-1992) e Paolo Borsellino (1940-1992), due servitori dello Stato, a vent'anni dalla loro morte. Un omaggio doveroso e un necessario ritorno alle fonti, a ciò che veramente hanno detto e scritto, ora che stanno venendo alla luce quelle verità per le quali entrambi hanno sacrificato la vita.

Dettagli libro

Sull'autore

Paolo Borsellino

“Che cosa si è fatto per dare allo Stato un’immagine credibile?... La vera soluzione sta nell’invocare, nel lavorare perché uno Stato diventi più credibile, perché noi ci dobbiamo identificare di più nelle istituzioni.”
Paolo Borsellino (1940-1992)

Giovanni Falcone

“Mai avuto la tentazione di abbandonare questa lotta. L’unica cosa che chiederei è che questa tensione
non venga mai meno. Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.”
Giovanni Falcone (1939-1992)

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