Letizia Cella

Per molto tempo non sapevo cosa fare da grande. Finché un giorno non ho incontrato un mago. Era un indiano, proprio vestito da mago indiano: seduto seminudo sul tappeto con davanti delle ciotoline di incensi profumati. Lui mi ha fissato da indiano ispirato e poi mi ha detto: «Se sei venuta fino a qui è perché da qualche parte hai un male. Da che parte?» Ci ho pensato ed era vero: qualche male ogni tanto ce l’avevo: un po’ la gola, il collo, un prurito ad un orecchio, i crampi ad un polpaccio, un taglio su un dito... e, a ben vedere, era tutto dalla parte destra. «È il filo nero della scrittura che ti si è attorcigliato dentro» ha detto lui. «È tutto ingarbugliato e ti fa male. Devi tirarlo fuori e dipanarlo, poi starai proprio bene». Forse era un ciarlatano, però... ho provato a dipanare il filo nero della scrittura e devo dire che quando me lo tiro fuori mi sento proprio bene. L.C.

Letizia Cella fa anche molte altre cose: si è diplomata in regia al Piccolo Teatro e lavora alla televisione. Sua figlia Chiara non l’ha poi mangiata.

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