
Con ironia vengono raffigurati le debolezze degli esseri umani rendendo straordinaria la vita di gente normale.
Anni cinquanta, Londra. Dulcie fa la correttrice di bozze. Pymescamente single dopo un amore finito male, vive da sola in una grande casa, lasciatale dai genitori. Autocondannatasi allo status di zitella, Dulcie partecipa a una conferenza dove incontra Viola, altrettanto single ma più amareggiata dalla vita, e innamorata di un uomo sposato, Aylwin, studioso di non grande fama, bello e un po' donnaiolo. Aylwin, che si sta separando, a sua volta s'invaghisce della nipote di Dulcie, una ventenne che giustamente lo considera un vecchio. Le tre donne a un certo punto si trovano a vivere insieme nella grande casa di Dulcie, e questi amori s'incrociano, si acuiscono, si dissolvono, deviano su altre persone. Dulcie stessa, dopo aver scoperto l'ebbrezza di investigare la vita degli altri, si troverà a dover affrontare una svolta del tutto inattesa. Il mondo di Barbara Pym era sicuramente diverso dal nostro, ma gli esseri umani sono sempre gli stessi: con un'ironia devastante ma affettuosa vengono raffigurati i difetti, le idiosincrasie, le debolezze di ciascuno, riuscendo a rendere straordinaria la vita di gente eccezionalmente normale.
Anni cinquanta, Londra. Dulcie fa la correttrice di bozze. Pymescamente single dopo un amore finito male, vive da sola in una grande casa, lasciatale dai genitori. Autocondannatasi allo status di zitella, Dulcie partecipa a una conferenza dove incontra Viola, altrettanto single ma più amareggiata dalla vita, e innamorata di un uomo sposato, Aylwin, studioso di non grande fama, bello e un po' donnaiolo. Aylwin, che si sta separando, a sua volta s'invaghisce della nipote di Dulcie, una ventenne che giustamente lo considera un vecchio. Le tre donne a un certo punto si trovano a vivere insieme nella grande casa di Dulcie, e questi amori s'incrociano, si acuiscono, si dissolvono, deviano su altre persone. Dulcie stessa, dopo aver scoperto l'ebbrezza di investigare la vita degli altri, si troverà a dover affrontare una svolta del tutto inattesa. Il mondo di Barbara Pym era sicuramente diverso dal nostro, ma gli esseri umani sono sempre gli stessi: con un'ironia devastante ma affettuosa vengono raffigurati i difetti, le idiosincrasie, le debolezze di ciascuno, riuscendo a rendere straordinaria la vita di gente eccezionalmente normale.
Book details
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Publisher
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Language
Italian -
Original language
English -
Publication date
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Page count
264 -
Collection
About the author
Barbara Pym
Barbara Pym (1913-1980) è un’autrice straordinaria vissuta in tempi straordinari. Laureatasi in Lingua e letteratura inglese a Oxford, negli anni ’30, quando pochissime donne erano ammesse all’università, trascorre un periodo della sua vita in Germania (innamorandosi di un uomo vicino a Hitler) e infine torna in Inghilterra, dove lavora per l’International African Institute. Pubblica sei romanzi tra il 1950 e il 1961 e poi, dopo un lungo periodo che lei stessa definisce “di tristezza e pessimismo”, altri quattro, usciti tra il 1977 e il 1982. Il 21 gennaio 1977, il nome di Barbara Pym viene citato dal poeta Philip Larkin e dal critico letterario David Cecil in un articolo del Times Literary Supplement che segnala gli scrittori “più sottovalutati del Novecento” e, quel giorno stesso, un editore inglese decide finalmente di pubblicare, postumo, il suo ultimo romanzo, Quartetto in autunno, che avrà un grande successo e sarà candidato al Booker Prize.