Che cos’è l’antisemitismo? Perché non è stato debellato dall’Illuminismo e dalle rivoluzioni moderne, al pari di tanti altri pregiudizi e superstizioni tradizionali, ma è invece riapparso, più barbaro che mai, nel cuore della società moderna? Come spiegare la sua spettrale persistenza fino ai giorni nostri? Quale misteriosa attrattiva continua a consentirgli di fare breccia nei cuori delle classi dominanti così come di quelle oppresse, a destra come a sinistra?
Manuel Disegni rilegge Marx a partire da queste domande. Il suo intento non è solo quello di mettere fine una volta per tutte alle dicerie sul presunto antisemitismo del rivoluzionario di Treviri, nato ebreo e convertito al cristianesimo in età prescolare. Questa indagine sui rapporti fra la teoria marxiana e il fenomeno antisemita punta a proporre un radicale ripensamento dell’una e dell’altro. La discussione su Marx e l’antisemitismo ruota tradizionalmente intorno al famigerato, mai ben compreso e tuttora scandaloso articolo del 1844 Sulla questione ebraica. Disegni vi legge una testimonianza del fatto che proprio Marx sarebbe stato il primo a riconoscere nei rigurgiti antisemiti del suo tempo un fenomeno specificamente moderno: non soltanto il residuo di un antico astio religioso, ma allo stesso tempo un prodotto della nuova società nata dall’emancipazione borghese e dalla rivoluzione industriale. Ma ben al di là di quello scritto giovanile, il progetto di fare una «critica definitiva della questione ebraica» attraverserebbe sotterraneamente l’intera opera di Marx, svolgendo un ruolo determinante in tutte le tappe del suo itinerario critico, dal confronto giovanile con la filosofia tedesca a quelli più tardi con il socialismo francese e con l’economia politica britannica. Muovendosi fra testi noti e meno noti, ampie ricostruzioni storiche e aneddotica minuta, controversie teoriche, battaglie politiche ed excursus letterari, la ricostruzione di Disegni porta alla luce questo tema come uno dei principali elementi di continuità fra i presunti due Marx, il giovane filosofo e l’economista dalla barba bianca; come il vero garante della coerenza metodologica fra il materialismo storico e la teoria del capitale.
Mentre gli studi marxiani e il marxismo hanno da sempre sottostimato, per non dire negletto, il tema dell’antisemitismo, la ricerca sull’antisemitismo ha finora mancato di recepire il contributo di questo classico del pensiero critico alla comprensione della natura e delle cause del proprio oggetto.
Manuel Disegni rilegge Marx a partire da queste domande. Il suo intento non è solo quello di mettere fine una volta per tutte alle dicerie sul presunto antisemitismo del rivoluzionario di Treviri, nato ebreo e convertito al cristianesimo in età prescolare. Questa indagine sui rapporti fra la teoria marxiana e il fenomeno antisemita punta a proporre un radicale ripensamento dell’una e dell’altro. La discussione su Marx e l’antisemitismo ruota tradizionalmente intorno al famigerato, mai ben compreso e tuttora scandaloso articolo del 1844 Sulla questione ebraica. Disegni vi legge una testimonianza del fatto che proprio Marx sarebbe stato il primo a riconoscere nei rigurgiti antisemiti del suo tempo un fenomeno specificamente moderno: non soltanto il residuo di un antico astio religioso, ma allo stesso tempo un prodotto della nuova società nata dall’emancipazione borghese e dalla rivoluzione industriale. Ma ben al di là di quello scritto giovanile, il progetto di fare una «critica definitiva della questione ebraica» attraverserebbe sotterraneamente l’intera opera di Marx, svolgendo un ruolo determinante in tutte le tappe del suo itinerario critico, dal confronto giovanile con la filosofia tedesca a quelli più tardi con il socialismo francese e con l’economia politica britannica. Muovendosi fra testi noti e meno noti, ampie ricostruzioni storiche e aneddotica minuta, controversie teoriche, battaglie politiche ed excursus letterari, la ricostruzione di Disegni porta alla luce questo tema come uno dei principali elementi di continuità fra i presunti due Marx, il giovane filosofo e l’economista dalla barba bianca; come il vero garante della coerenza metodologica fra il materialismo storico e la teoria del capitale.
Mentre gli studi marxiani e il marxismo hanno da sempre sottostimato, per non dire negletto, il tema dell’antisemitismo, la ricerca sull’antisemitismo ha finora mancato di recepire il contributo di questo classico del pensiero critico alla comprensione della natura e delle cause del proprio oggetto.
Book details
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Publisher
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Language
Italian -
Original language
Italian -
Publication date
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Page count
560 -
Collection
About the author
Manuel Disegni
Manuel Disegni è giornalista professionista e dottore di ricerca in Storia della filosofia. Ha insegnato materie filosofiche nelle università di Torino e Berlino. I suoi studi su Marx e l’antisemitismo sono stati insigniti del Premio Giancarlo Doria 2022 alla Camera dei Deputati. In precedenza ha pubblicato, oltre ad alcuni articoli su giornali scientifici e non, Die Aktualität des Ursprungs. Historische Erkenntnis bei Marx und Walter Benjamin, WeltTrends, Potsdam 2017.