I racconti dei ḥassidim vogliono schiudere al lettore una realtà leggendaria. Hanno spesso un alone di fantasia, ma si radicano in un terreno storico e culturale ben preciso: nato e fiorito nell’Europa orientale, il movimento ḥassidico, il cui fondatore è riconosciuto nella figura del Baalshemtov
(1700-1760), rappresenta un evento nella tradizione religiosa ebraica. Il proposito dei ḥassidim era di suscitare entusiasmo, perso nell’attesa messianica, indirizzando l’uomo a una vita di fervore. Come scrive Giorgio Montefoschi nella nuova postfazione: «Accostandosi al grande libro di Buber – un libro arricchito nel tempo fino alla sua versione definitiva – il lettore sprofonderà, a sua volta, in una dimensione dell’esistenza per lo più ignota alla moderna letteratura occidentale, nella quale natura e soprannaturale vivono in una assoluta simbiosi; nella quale le estasi, i miracoli, la presenza degli angeli non sono eventi eccezionali, bensì fenomeni talmente frequenti della realtà quotidiana che procede di pari passo, da non distaccarsene altro che per un minimo scarto, un movimento lieve, un fortuito mutamento di prospettiva... Imparerà a guardarsi dalla tristezza, peggiore del peccato. Apprezzerà la gioia, vero veicolo verso Dio, fino ad amare il peccatore gioioso.» Su questa eccezionale esperienza religiosa e culturale s’innesta il progetto di Martin Buber, che impegnò quarantacinque anni della sua esistenza di studioso e di scrittore nella rielaborazione della leggenda ḥassidica prima di approdare alla pubblicazione di quest’opera fondamentale: una delle imprese che hanno segnato la cultura europea
del Novecento e insieme un libro di inesauribile ricchezza narrativa.
(1700-1760), rappresenta un evento nella tradizione religiosa ebraica. Il proposito dei ḥassidim era di suscitare entusiasmo, perso nell’attesa messianica, indirizzando l’uomo a una vita di fervore. Come scrive Giorgio Montefoschi nella nuova postfazione: «Accostandosi al grande libro di Buber – un libro arricchito nel tempo fino alla sua versione definitiva – il lettore sprofonderà, a sua volta, in una dimensione dell’esistenza per lo più ignota alla moderna letteratura occidentale, nella quale natura e soprannaturale vivono in una assoluta simbiosi; nella quale le estasi, i miracoli, la presenza degli angeli non sono eventi eccezionali, bensì fenomeni talmente frequenti della realtà quotidiana che procede di pari passo, da non distaccarsene altro che per un minimo scarto, un movimento lieve, un fortuito mutamento di prospettiva... Imparerà a guardarsi dalla tristezza, peggiore del peccato. Apprezzerà la gioia, vero veicolo verso Dio, fino ad amare il peccatore gioioso.» Su questa eccezionale esperienza religiosa e culturale s’innesta il progetto di Martin Buber, che impegnò quarantacinque anni della sua esistenza di studioso e di scrittore nella rielaborazione della leggenda ḥassidica prima di approdare alla pubblicazione di quest’opera fondamentale: una delle imprese che hanno segnato la cultura europea
del Novecento e insieme un libro di inesauribile ricchezza narrativa.
Book details
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Publisher
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Language
Italian -
Publication date
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Page count
704 -
Collection
About the author
Martin Buber
Martin Buber (Vienna 1878 - Gerusalemme 1965) ha dedicato buona parte della sua attività allo studio e alla divulgazione
della cultura ḥassidim. Oltre a questo libro ha pubblicato La leggenda dei Baalshem e L’interpretazione del ḥassidismo. Presso
Guanda è uscito anche Gog e Magog.
della cultura ḥassidim. Oltre a questo libro ha pubblicato La leggenda dei Baalshem e L’interpretazione del ḥassidismo. Presso
Guanda è uscito anche Gog e Magog.