

«Uno scrittore imprevedibile, acuto e di grande godibilità letteraria.»
la Repubblica
«Che dite, entriamo?» Simonetti, Mari, Pomodoro, Schwarz, Novelli, Pistoletto, Treccani, Leonetti… Una cattedrale della cultura, una istituzione dell’arte finalmente nelle mani degli artisti. Proprio come all’Odéon di Parigi. Si indice una assemblea, si chiudono le porte e si mettono dei picchetti agli ingressi. Il dado è tratto, la Triennale del 1968 è occupata! È nella Milano fervente di fine anni Sessanta che si apre questa raccolta di racconti che, muovendosi nel tempo e nello spazio, arriva fino alla Milano cupa e sgomenta del lockdown. Dalla Roma degli anni Venti, dove si prepara un attentato a Mussolini, si passa alla piccola frazione toscana di Larderello, la cui storia si intreccia con la leggenda. In un paese senza nome, devastato dalla guerra, un soldato creduto morto torna dopo anni di assenza. Si sale poi fino a quattromila metri di altitudine in una baita di montagna, dove un ragazzino con lo sguardo incollato allo schermo del tablet si diverte con giochi piuttosto concreti. Fantascienza e racconto storico, giallo e memoir, commedia e tragedia. La fantasia terremotata di Gianni Biondillo si muove con familiarità lungo tutta la tastiera espressiva che la forma racconto gli mette a disposizione. Niente è come sembra in queste storie, dove cronaca e finzione si confondono e dove spesso chi crede di ingannare viene a sua volta ingannato.
la Repubblica
«Che dite, entriamo?» Simonetti, Mari, Pomodoro, Schwarz, Novelli, Pistoletto, Treccani, Leonetti… Una cattedrale della cultura, una istituzione dell’arte finalmente nelle mani degli artisti. Proprio come all’Odéon di Parigi. Si indice una assemblea, si chiudono le porte e si mettono dei picchetti agli ingressi. Il dado è tratto, la Triennale del 1968 è occupata! È nella Milano fervente di fine anni Sessanta che si apre questa raccolta di racconti che, muovendosi nel tempo e nello spazio, arriva fino alla Milano cupa e sgomenta del lockdown. Dalla Roma degli anni Venti, dove si prepara un attentato a Mussolini, si passa alla piccola frazione toscana di Larderello, la cui storia si intreccia con la leggenda. In un paese senza nome, devastato dalla guerra, un soldato creduto morto torna dopo anni di assenza. Si sale poi fino a quattromila metri di altitudine in una baita di montagna, dove un ragazzino con lo sguardo incollato allo schermo del tablet si diverte con giochi piuttosto concreti. Fantascienza e racconto storico, giallo e memoir, commedia e tragedia. La fantasia terremotata di Gianni Biondillo si muove con familiarità lungo tutta la tastiera espressiva che la forma racconto gli mette a disposizione. Niente è come sembra in queste storie, dove cronaca e finzione si confondono e dove spesso chi crede di ingannare viene a sua volta ingannato.
Book details
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Publisher
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Original text
Yes -
Language
Italian -
Publication date
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Page count
256 -
Collection
About the author
Gianni Biondillo
Gianni Biondillo (Milano, 1966) è architetto e scrittore. Presso Guanda ha pubblicato la serie dedicata all’ispettore Ferraro: Per cosa si uccide, Con la morte nel cuore, Per sempre giovane, Il giovane sbirro, I materiali del killer (Premio Scerbanenco e Prix Violeta Negra), Cronaca di un suicidio, Nelle mani di Dio, L’incanto delle sirene. Per Guanda sono usciti anche Metropoli per principianti, Nel nome del padre, Strane storie, Il mio amico Asdrubale, L’Africa non esiste, Come sugli alberi le foglie (Premio Bergamo), Pit, il bambino senza qualità e Il sapore del sangue. Sempre per Guanda, Biondillo ha curato l’antologia di racconti Pene d’amore; ha scritto con Severino Colombo Manuale di sopravvivenza del padre contemporaneo e con Michele Monina Tangenziali. Scrive per il cinema e la televisione, pubblica su quotidiani e riviste nazionali. Vive a Milano con la moglie e due figlie.