Lorenza Zambon è «attrice giardiniera»: porta in scena uno spettacolo che si fa con vasi e semi e sta nel bagagliaio di una macchina, che si può portare ovunque e costa così poco che qualche volta si può anche regalare... Racconta quei miti moderni come l’Arboreto salvatico di Mario Rigoni Stern o l’Uomo che piantava gli alberi e altri che ha trovato lei e che devono essere diffuse, come quella del signor Nandino di Antignano che è un contadino e che ha salvato il mais «otto file» con il lavoro di una vita e ci mette tre parole a farti capire quello che c’è da capire sulle multinazionali dei semi e sulla guerra che c’è in corso, o quella di una signora inglese che si chiama Joyce e che l’ha introdotta alla magnifica pratica del «guerrilla gardening».
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Language
Italian -
Original language
Italian -
Publication date
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Page count
144 -
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Lorenza Zambon
Lorenza Zambon, attrice giadiniera, si unisce alla società di produzione e promozione teatrale Casa degli alfieri nel 1981, provenendo da Padova dove si era formata nel Centro Universitario Teatrale, quello «storico» Teatro Popolare di Ricerca diretto da Lorenzo Rizzato, una delle prime formazioni sperimentali venete e punto di riferimento di tante generazioni di attori.
Da allora condivide un lungo percorso di ricerca e creazione che ha portato a realizzazioni teatrali quali, tra le molte altre, Galileo, Van Gogh e Creature di Luciano Nattino assieme ad Antonio Catalano, Il valzer del caso di Victor Haim e Giorni felici di Samuel Beckett, in cui è protagonista, e i fortunati duetti La barca di Gerard Gelas con Alessandro Haber e Maudie e Jane di Luciano Nattino da Doris Lessing, con Judith Malina del Living Theatre.
Dal 2001 è ideatrice e direttrice artistica del festival Naturalmente arte (teatro, eventi-spettacolo, incontri intorno al rapporto fra arte e natura), il primo festival teatrale nazionale profondamente dedicato al rapporto fra l’arte e la natura.