«Non ha mai perso la sua libertà… e la bellezza della sua scrittura è rimasta intatta, selvaggia.»
Caterina Bonvicini, «la Repubblica»
«Un libro sontuoso, stracolmo di meraviglie, vale la pena tenerlo sul comodino e leggerlo lentamente, una storia ogni tanto. Centellinarlo come una cosa buonissima.»
Elena Stancanelli, «D – la Repubblica»
«Racconti che non abbandoneresti mai.»
Natalia Aspesi, «Elle»
Una nuova vita raccoglie tutto ciò che resta ancora disponibile e inedito del lavoro di Lucia Berlin. Come scrive nell’introduzione Jeff Berlin, il figlio secondogenito di Lucia e curatore della sua opera, «Dopo la sua morte, avvenuta nel 2004, sono stati ripubblicati sessantacinque suoi racconti. Questo libro raccoglie i dodici restanti, oltre ai due rimasti inediti dai tempi dell’università. Include anche la prima bozza provvisoria di un racconto, diversi saggi, e una selezione di brani tratti dai suoi diari. Sono tutti gli scritti disponibili (e presentabili) di Lucia Berlin non inseriti in La donna che scriveva racconti, Sera in paradiso e Welcome Home».
Ogni testo è preceduto da qualche riga di spiegazione del curatore, che lo colloca nel tempo e nel preciso contesto storico della vita di Lucia, fornendo dettagli anche su chi fossero, nella vita reale, i personaggi rappresentati, o sulla fonte d’ispirazione o sul perché l’avesse scritto, e se e dove fosse stato pubblicato la prima volta. Lucia emerge dai suoi scritti, come sempre, con tutta sé stessa. Lei, le sue sensazioni, i suoi umori, le sue difficoltà sono sempre protagonisti assoluti. Una nuova vita è dunque una inattesa sorpresa, e un bellissimo regalo per tutti i lettori che in questi anni hanno letto avidamente, e chiesto a gran voce altre pubblicazioni del lavoro di Lucia Berlin. I suoi tanti fan saranno felici di chiudere il cerchio: adesso tutto il materiale mai scritto da Lucia Berlin, considerata oggi una delle grandissime autrici americane contemporanee, è finalmente disponibile.
Caterina Bonvicini, «la Repubblica»
«Un libro sontuoso, stracolmo di meraviglie, vale la pena tenerlo sul comodino e leggerlo lentamente, una storia ogni tanto. Centellinarlo come una cosa buonissima.»
Elena Stancanelli, «D – la Repubblica»
«Racconti che non abbandoneresti mai.»
Natalia Aspesi, «Elle»
Una nuova vita raccoglie tutto ciò che resta ancora disponibile e inedito del lavoro di Lucia Berlin. Come scrive nell’introduzione Jeff Berlin, il figlio secondogenito di Lucia e curatore della sua opera, «Dopo la sua morte, avvenuta nel 2004, sono stati ripubblicati sessantacinque suoi racconti. Questo libro raccoglie i dodici restanti, oltre ai due rimasti inediti dai tempi dell’università. Include anche la prima bozza provvisoria di un racconto, diversi saggi, e una selezione di brani tratti dai suoi diari. Sono tutti gli scritti disponibili (e presentabili) di Lucia Berlin non inseriti in La donna che scriveva racconti, Sera in paradiso e Welcome Home».
Ogni testo è preceduto da qualche riga di spiegazione del curatore, che lo colloca nel tempo e nel preciso contesto storico della vita di Lucia, fornendo dettagli anche su chi fossero, nella vita reale, i personaggi rappresentati, o sulla fonte d’ispirazione o sul perché l’avesse scritto, e se e dove fosse stato pubblicato la prima volta. Lucia emerge dai suoi scritti, come sempre, con tutta sé stessa. Lei, le sue sensazioni, i suoi umori, le sue difficoltà sono sempre protagonisti assoluti. Una nuova vita è dunque una inattesa sorpresa, e un bellissimo regalo per tutti i lettori che in questi anni hanno letto avidamente, e chiesto a gran voce altre pubblicazioni del lavoro di Lucia Berlin. I suoi tanti fan saranno felici di chiudere il cerchio: adesso tutto il materiale mai scritto da Lucia Berlin, considerata oggi una delle grandissime autrici americane contemporanee, è finalmente disponibile.
Book details
-
Publisher
-
Original text
Yes -
Language
Italian -
Original language
English -
Page count
160 -
Edited by
-
Translator
-
Collection
About the author
Lucia Berlin
Lucia Berlin, nata in Alaska nel 1936, a ventiquattro anni incomincia a pubblicare racconti sulla rivista di Saul Bellow «The Noble Savage» e su «The New Strand», e in seguito su «Atlantic Monthly» e «New American Writing». La raccolta di racconti Homesick ha vinto il National Book Award nel 1991 e il racconto «My Jockey» (di soli cinque paragrafi) il Jack London Short Story Prize nel 1985. Le sue storie sono ispirate dagli anni dell’infanzia trascorsi nelle città minerarie del West; dal tempo dell’adolescenza a Santiago, in Cile; da tre matrimoni falliti; dal problema dell’alcolismo; dagli anni vissuti a Berkeley, New Mexico, e a Città del Messico; dai tanti diversi lavori che dovette fare per sostenere i quattro figli e continuare a scrivere. Negli anni Novanta insegna presso l’University of Colorado, Boulder. Nel 2001, la salute sempre più fragile la costringe a trasferirsi nella California meridionale vicino ai figli. Muore nel 2004 a Marina del Rey. Bollati Boringhieri ha pubblicato La donna che scriveva racconti, eletto da «la Repubblica» miglior libro del 2016.