Turbativa d'incanto

Turbativa d'incanto

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Turbativa d'incanto è titolo polisemico, come sempre i cartigli che Jolanda Insana pone ai suoi libri, abitati dallo stratificarsi di emozioni private e pubblici orrori. La turbativa d'asta è il ritmo della vita, con il suo «incanto» pericolante in una soggettività turbata da scissioni a strati: psicologiche, sociali e politiche, vissute nelle «estreme periferie del lutto». Di qui l'andamento perlopiù a due voci, la siciliana sciarra o battibecco tra il sé superficiale e quello profondo nella sezione La bestia clandestina, il dibattito tra l'io e il simulacro di una alterità paranoica, presa nella tagliola del disamore, di altre parti del libro. L'idiota sottostante, Caràmbola, La màndola della melancolia sono poemetti o stazioni di un percorso mentale e vocale, che forza i limiti della parola ricorrendo ai diversi settori della lingua, sollecitandoli in tecnicismi, neologismi o recuperi dell'antico. Mai compiaciuto o manieristico l'impasto, perennemente alla ricerca di ritmi e fonìe graffianti, aperto alle latitudini di ciò che infesta la coscienza: il carcere di Baghdad, i Buddha giganteschi distrutti in Afghanistan, le alture del Golan dove i megafoni portano da villaggio a villaggio brandelli di conversazioni e affetti stroncati. Maria Antonietta Grignani

Dettagli libro

Sull'autore

Jolanda Insana

Jolanda Insana (Messina, 1937 -Roma, 2016), pubblicista e traduttrice, ha insegnato nei Licei e all’Università. Poetessa, ha tradotto Poesie di Saffo (1985), Per diritto di memoria di Aleksandr Tvardovskij (1989), Carmina Priapea (1991), De amore di Andrea Cappellano (1992), e per il teatro La passione di Cleopatra di Ahmad Shawqi (1989) e La Casina di Plauto (1991).