

Vi ricordate i vecchi SMS? Vi siete mai chiesti perché lo scambio di messaggi con Whatsapp sia diventato gratuito? La ragione è semplice: invogliando i ragazzi a utilizzare di più lo smartphone, il profitto è venuto dalla loro maggiore presenza sui social e dall’analisi dei loro dati. Ma perché i ragazzi non si staccano mai dal cellulare? E perché i nativi digitali sono depressi, ansiosi, distratti e spesso inclini all'autolesionismo? Alcuni studi hanno dimostrato che i social sono stati concepiti secondo i meccanismi del gioco d’azzardo e della “ricompensa variabile”: non si vince sempre, ma la possibilità di ottenere qualcosa ci tiene incollati. Più si scrolla e si posta, più aumentano le probabilità di ottenere like. Il cervello adora le ricompense, e ormai è assodato che la soddisfazione scatena il rilascio della dopamina, il neurotrasmettitore del piacere. I ragazzi, guidati dalla FOMO, Fear Of Missing Out, restano così incollati allo smartphone per guardare video musicali, scene comiche, ma anche pericolose challenge o contenuti violenti e pornografici. Le conseguenze su di loro sono a dir poco devastanti: ansia, stress, depressione, deficit dell’attenzione, paura del confronto sociale, dipendenza e persino pensieri suicidi.
Dopo aver analizzato i gravi problemi psicologici che derivano da un uso eccessivo degli smartphone e dei social, Miguel Ángel Martínez-González, medico e scienziato di fama internazionale, propone 12 soluzioni pratiche per i genitori - ad esempio, promuovere attività sportive o all’aria aperta, stabilire un “coprifuoco digitale”, creare un “parcheggio domestico” per tutti i dispositivi e altre iniziative di detox digitale - per provare a contrastare i rischi di questo fenomeno che ci riguarda tutti.
Dopo aver analizzato i gravi problemi psicologici che derivano da un uso eccessivo degli smartphone e dei social, Miguel Ángel Martínez-González, medico e scienziato di fama internazionale, propone 12 soluzioni pratiche per i genitori - ad esempio, promuovere attività sportive o all’aria aperta, stabilire un “coprifuoco digitale”, creare un “parcheggio domestico” per tutti i dispositivi e altre iniziative di detox digitale - per provare a contrastare i rischi di questo fenomeno che ci riguarda tutti.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Spagnolo -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
240 -
Traduttore
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Miguel Ángel Martínez-González
Miguel Ángel Martínez-González, nato a Malaga, si è laureato in Medicina. Nel 1995 ha fondato il dipartimento di Medicina preventiva e Salute pubblica dell’Università di Navarra. Nel 2005 è diventato professore ordinario e nel 2016 è stato visiting professor a Harvard. Ha inoltre pubblicato più di seicento articoli sull’epidemiologia e la sanità pubblica in riviste scientifiche internazionali.