Amore mio uccidi Garibaldi

Amore mio uccidi Garibaldi

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È il 23 giugno 1866. Il giorno seguente le truppe imperiali austriache sconfiggeranno quelle del giovane regno d’Italia a Custoza. Quasi un mese dopo identica sorte avrà la battaglia navale di Lissa. Ma Garibaldi è saldamente attestato nel Trentino e con le camicie rosse dei suoi volontari semina il panico tra i militari austriaci e la popolazione fedele a Francesco Giuseppe. «Amore mio, uccidi subito questo Garibaldi», scrive la principessa Leopoldina Lobkowitz al marito, conte Fedrigo Bossi Fedrigotti, che si è arruolato volontario nelle truppe imperiali. Leopoldina arriva dagli splendori di Vienna, dagli agi di immense tenute in Boemia. Da lì è giunta a Rovereto in casa dello sposo, nobile «povero» di una povera provincia dell’impero, di cognome italiano, di dialetto trentino, ma di sentimenti incrollabilmente asburgici. Al suo fianco Leopoldina vive questo sconvolgersi del mondo che già prelude al crollo dell’Austria Felix. Nel quadro degli eventi militari e politici, scandito dalle lettere dei due sposi-amanti – raccolte con amore e tradotte in romanzo dalla bisnipote Isabella – si svolge la trepidante vicenda privata dei due protagonisti, delle loro famiglie, del loro contorno di amici. Un romanzo tenero e di grande atmosfera che fu protagonista di un vero e proprio caso editoriale nei primi anni Ottanta, rivelando una scrittrice d’eccezione e un modello narrativo di straordinaria forza.

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Sull'autore

Isabella Bossi Fedrigotti

isabella bossi fedrigotti, nata a Rovereto da madre austriaca, è giornalista al Corriere della Sera. Ha esordito nella narrativa nel 1980 con Amore mio, uccidi Garibaldi (Longanesi; TEA 1991). Con il secondo romanzo, Casa di guerra (Longanesi, 1983), è stata finalista al Premio Strega e al Campiello. Il successo al Premio Campiello è arrivato nel 1991 con il terzo romanzo, il bestseller Di buona famiglia (Longanesi; TEA 1993). Del 1996 è Magazzino vita (Longanesi; TEA 1998), a cui hanno fatto seguito Il catalogo delle amiche (Rizzoli, 1998), Cari saluti (Rizzoli, 2001), La valigia del signor Budischowsky (Rizzoli, 2003), Il primo figlio (Rizzoli, 2008) e, nel 2010, Se la casa è vuota, pubblicato da Longanesi.

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