Una appassionante e convincente apologia della bicicletta: della sua bellezza e saggezza, della sua alternativa energetica alla crescente carenza di energia e al soffocante inquinamento. Illich nota acutamente che la bicicletta e il veicolo a motore sono stati inventati dalla stessa generazione.
Ma sono i simboli di due opposti modi di usare il progresso moderno. La bicicletta permette a ognuno di controllare la propria energia metabolica (il trasporto di ogni grammo del proprio corpo su un chilometro percorso in dieci minuti costa all’uomo 0,75 calorie). Il veicolo a motore entra invece in concorrenza con tale energia. «La bicicletta allarga il raggio d’azione personale dell’uomo, senza limitarne il movimento. Quando non è possibile andare in bici la si spinge a mano. Il ciclista, beneficiario di una comodità senza classi, può addirittura trasportare qualcun altro sulla canna o sul portabagagli».
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
95 -
A cura di
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Traduttore
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Ivan Illich
Ivan Illich (1926-2002), filosofo, storico e antropologo. Tra le sue opere, tradotte in italiano: Descolarizzare la società (1972); La convivialità (1974); Il genere e il sesso. Per una critica storica dell’uguaglianza (1984); Nello specchio del passato (1992); Nella vigna del testo. Per un’etologia della lettura (1994); Nemesi medica. L’espropriazione della salute (2004). Presso Bollati Boringhieri è apparso Elogio della bicicletta (2006).