UN CASO LETTERARIO IN USCITA IN 18 PAESI
«Mary Linn Bracht, nata in Texas da una madre sudcoreana, aveva la giusta distanza per raccontare una delle ferite più oscure, quella delle "donne di conforto".»
la Repubblica
«Un romanzo lirico e toccante, con una protagonista di cui ci siamo tutti innamorati.»
D la Repubblica - Wlodek Goldkorn
«Che emozione leggere come le schegge di dolore ritrovano la loro unità.»
7 - Corriere della Sera - Edoardo Vigna
«Il racconto di una tragedia ancora ingiustamente sconosciuta ai più. "Figlie del mare" è una testimonianza che si pone l'obiettivo di far conoscere, di condividere.»
Corriere della Sera - Nathascia Severgnini
«Magnificamente scritto. In una prosa elegante ma anche dal fortissimo impatto emotivo, Bracht riesce a trasmettere l'atroce brutalità con cui la guerra si abbatte sulle donne. »
Sunday Express
«Un emozionante esordio che svela l’orrore nascosto di una guerra.»
The Washington Book Review
«"Figlie del mare" è un romanzo che alterna immagini feroci a estremo lirismo.»
il manifesto - Guido Caldiron
«Una pagina dimenticata della storia rivive in questo romanzo doloroso e affascinante.»
L'Espresso - Sabina Minardi
Corea, 1943. Per la sedicenne Hana sapere immergersi nelle acque del mare è un dono, un antico rito che si trasmette di madre in figlia. Nel buio profondo delle acque, è solo il battito del cuore che pulsa nelle orecchie a guidarla sino al fondale, in cerca di conchiglie e molluschi che Hana andrà a vendere al mercato insieme alle altre donne del villaggio. Donne fiere e indipendenti, dedite per tutta la vita a un’attività preclusa agli uomini.
Nata e cresciuta sotto il dominio giapponese, Hana ha un’amatissima sorella minore, Emi, con cui presto condividerà il lavoro in mare. Ma i suoi sogni si infrangono il giorno in cui, per salvare la sorella da un destino atroce, Hana viene catturata dai soldati giapponesi e deportata in Manciuria, dove verrà imprigionata in una casa chiusa gestita dall’esercito.
Ma una figlia del mare non si arrende, e anche se tutto sembra volerla ferire a morte, Hana sogna di tornare libera.
Corea del Sud, 2011. Arrivata intorno agli ottant’anni, Emi non ha ancora trovato pace: il sacrificio della sorella è un peso sul cuore che l’ha accompagnata tutta la vita. I suoi figli vivono un’esistenza serena e, dopo tante sofferenze, il suo Paese è in pace. Ma lei non vuole e non può dimenticare…
In Figlie del mare rivive un episodio che la Storia ha rimosso: una pagina terribile che si è consumata sulla pelle di intere generazioni di giovani donne coreane. E insieme vive la storia di due sorelle, il cui amore resiste e lotta nonostante gli orrori della guerra, la violenza degli uomini, il silenzio di oltre mezzo secolo finalmente rotto dal coraggio femminile.
«Mary Linn Bracht, nata in Texas da una madre sudcoreana, aveva la giusta distanza per raccontare una delle ferite più oscure, quella delle "donne di conforto".»
la Repubblica
«Un romanzo lirico e toccante, con una protagonista di cui ci siamo tutti innamorati.»
D la Repubblica - Wlodek Goldkorn
«Che emozione leggere come le schegge di dolore ritrovano la loro unità.»
7 - Corriere della Sera - Edoardo Vigna
«Il racconto di una tragedia ancora ingiustamente sconosciuta ai più. "Figlie del mare" è una testimonianza che si pone l'obiettivo di far conoscere, di condividere.»
Corriere della Sera - Nathascia Severgnini
«Magnificamente scritto. In una prosa elegante ma anche dal fortissimo impatto emotivo, Bracht riesce a trasmettere l'atroce brutalità con cui la guerra si abbatte sulle donne. »
Sunday Express
«Un emozionante esordio che svela l’orrore nascosto di una guerra.»
The Washington Book Review
«"Figlie del mare" è un romanzo che alterna immagini feroci a estremo lirismo.»
il manifesto - Guido Caldiron
«Una pagina dimenticata della storia rivive in questo romanzo doloroso e affascinante.»
L'Espresso - Sabina Minardi
Corea, 1943. Per la sedicenne Hana sapere immergersi nelle acque del mare è un dono, un antico rito che si trasmette di madre in figlia. Nel buio profondo delle acque, è solo il battito del cuore che pulsa nelle orecchie a guidarla sino al fondale, in cerca di conchiglie e molluschi che Hana andrà a vendere al mercato insieme alle altre donne del villaggio. Donne fiere e indipendenti, dedite per tutta la vita a un’attività preclusa agli uomini.
Nata e cresciuta sotto il dominio giapponese, Hana ha un’amatissima sorella minore, Emi, con cui presto condividerà il lavoro in mare. Ma i suoi sogni si infrangono il giorno in cui, per salvare la sorella da un destino atroce, Hana viene catturata dai soldati giapponesi e deportata in Manciuria, dove verrà imprigionata in una casa chiusa gestita dall’esercito.
Ma una figlia del mare non si arrende, e anche se tutto sembra volerla ferire a morte, Hana sogna di tornare libera.
Corea del Sud, 2011. Arrivata intorno agli ottant’anni, Emi non ha ancora trovato pace: il sacrificio della sorella è un peso sul cuore che l’ha accompagnata tutta la vita. I suoi figli vivono un’esistenza serena e, dopo tante sofferenze, il suo Paese è in pace. Ma lei non vuole e non può dimenticare…
In Figlie del mare rivive un episodio che la Storia ha rimosso: una pagina terribile che si è consumata sulla pelle di intere generazioni di giovani donne coreane. E insieme vive la storia di due sorelle, il cui amore resiste e lotta nonostante gli orrori della guerra, la violenza degli uomini, il silenzio di oltre mezzo secolo finalmente rotto dal coraggio femminile.
Dettagli libro
-
Editore
-
Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Inglese -
Data di pubblicazione
-
Numero di pagine
372 -
Argomento
-
Collana
Sull'autore
Mary Lynn Bracht
Mary Lynn Bracht, scrittrice americana di origini coreane, vive a Londra. Tramite la madre, cresce a stretto contatto con una comunità di donne emigrate dalla Corea del Sud. Nel 2002 visita il villaggio dove è nata sua madre e lì sente parlare per la prima volta delle comfort women. Quel toccante viaggio e le successive ricerche hanno ispirato il suo romanzo d’esordio, Figlie del mare, in uscita in tutto il mondo.