Fin dalla sua prima pubblicazione nel 1983, I miti egizi di Boris de Rachewiltz è stato un volume imprescindibile non solo per quanti si occupano della civiltà egizia e dei suoi aspetti mitologici e religiosi, ma anche e soprattutto per i lettori interessati a conoscerne i segreti.
Concepito come un dizionario, il saggio si compone di due parti: la prima riguarda le divinità di cui, oltre all’iconografia più comune e significativa (per un totale di 161 illustrazioni), vengono date le notizie essenziali; la seconda tratta dei luoghi topografici che hanno rivestito un ruolo di particolare importanza nella storia religiosa dell’Egitto, trascritti nelle forme assunte nei vari periodi (faraonico, copto, arabo, greco-romano). Completano l’opera una cronologia delle divinità, una cronologia storica e l’elenco delle varie dinastie.
Concepito come un dizionario, il saggio si compone di due parti: la prima riguarda le divinità di cui, oltre all’iconografia più comune e significativa (per un totale di 161 illustrazioni), vengono date le notizie essenziali; la seconda tratta dei luoghi topografici che hanno rivestito un ruolo di particolare importanza nella storia religiosa dell’Egitto, trascritti nelle forme assunte nei vari periodi (faraonico, copto, arabo, greco-romano). Completano l’opera una cronologia delle divinità, una cronologia storica e l’elenco delle varie dinastie.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Lingua originale
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
272 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Boris De Rachewiltz
Boris de Rachewiltz (1926-1997),
archeologo e egittologo, è stato assistente
di Ludwig Keimer al Centro
di Documentazione dell’UNESCO
al Cairo. Diventato in seguito presidente
della Fondazione Keimer di
Basilea, è stato docente di archeologia
e archeo-etnologia presso diverse
università e istituti specializzati in
Europa e negli Stati Uniti. Ha inoltre
collaborato con l’Istituto Fondamentale
dell’Africa Nera presso l’università
del Senegal.
È autore di oltre venticinque opere
in più lingue, tra cui la prima traduzione
del Libro dei morti sul papiro
di Torino.
archeologo e egittologo, è stato assistente
di Ludwig Keimer al Centro
di Documentazione dell’UNESCO
al Cairo. Diventato in seguito presidente
della Fondazione Keimer di
Basilea, è stato docente di archeologia
e archeo-etnologia presso diverse
università e istituti specializzati in
Europa e negli Stati Uniti. Ha inoltre
collaborato con l’Istituto Fondamentale
dell’Africa Nera presso l’università
del Senegal.
È autore di oltre venticinque opere
in più lingue, tra cui la prima traduzione
del Libro dei morti sul papiro
di Torino.