«La scrittura di Giagni è un muscolo teso in una prosa che non straripa mai dalla pagina. In questo – il più politico dei suoi romanzi – la periferia è un incendio [...] Uno dei pochi autori della sua generazione che non fa il letterario: lo è.»
Diego De Silva
«La narrativa italiana ha bisogno di chi la porta fuori dagli spazi consueti [...] Giagni trova una lingua di un nitore esemplare.»
Paolo Di Paolo
«Delicata, affilata, capace di spalancare porte, la scrittura di Tommaso Giagni è tra le più preziose e originali di questi anni.»
Stefania Auci
«Vivida e insieme esatta, la prosa di Giagni ha il raro potere di farci immaginare il mondo che descrive.»
Emanuele Trevi
In una periferia romana fra il Grande Raccordo e l’Aniene, Manuel, Flaviano e Abdou vivono una formazione inquieta e oppressa. Hanno diverse origini, diverse aspirazioni, vite precedenti di cui parlano poco. Per loro il centro storico è solo uno sfondo e la vita quotidiana è incastrata nella gerarchia feroce del Quartiere, dov’è chiara la differenza fra chi può coltivare qualche ambizione e chi è condannato senza appello alla marginalità. L'amicizia che li lega è l'unico punto fermo, almeno fin quando non arriva l’amore a sparigliare le carte: Donatella, i cui genitori hanno venduto radici e identità per una villetta anonima in una zona residenziale che confina col Quartiere; la sua rabbia sarà il detonatore per il giro di vite che tutti si aspettano. E quando la violenza arriverà inevitabile, reclamerà le sue vittime e concederà uno spiraglio di salvezza.
In un romanzo dalla lingua impareggiabile per essenzialità e nitore, Tommaso Giagni indica con maestria letteraria la direzione del conflitto: una nuova guerra contro gli esclusi e le loro forme di comunità e di resistenza, una guerra ormai avviata, che ogni giorno divora le precarie fondamenta di ogni pace sociale
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
192 -
Argomento
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Collana