Il meccanico Landru

Il meccanico Landru

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«Un grande narratore che, come Piero Chiara e Mario Soldati, sa raccontare la profondità della superficie.»
Tuttolibri - Bruno Quaranta

«Secondo me, Vitali sorpassa con la sua levità Guareschi.»
La Lettura - Corriere della Sera - Antonio D'Orrico

In un freddo pomeriggio d’inizio gennaio 1930, alla stazione di Bellano scendono sei uomini malvestiti e con la barba lunga. È la squadra di meccanici che dovrà montare i nuovi telai elettrici nel cotonificio: come spesso accade nei momenti di crisi economica, servono macchine moderne per produrre di più con meno operai. Ma non è questo l’unico turbamento che gli intrusi portano nella piccola e quieta cittadina. Perché si trovano subito al centro di una memorabile rissa, che turba il ballo organizzato per festeggiare le nozze del principe Umberto con Maria José. Nel gruppetto c’è un meccanico dall’aria fascinosa e dal nome bizzarro: Landru. Saranno in molti, e per diversi motivi, a sperare che il misterioso ospite possa aiutarli a realizzare i loro desideri.
Con Il meccanico Landru, Andrea Vitali conferma le sue straordinarie qualità di narratore: a cominciare dalla capacità di reinventare una storia (una prima versione del romanzo era stata pubblicata nel 1992), riequilibrando divagazioni e aneddoti, arricchendola di vicende e personaggi, ma soprattutto della sua esperienza umana e artistica.

Attraverso una vicenda di apparente semplicità, Il meccanico Landru racconta come l’irruzione di un elemento estraneo possa alterare i fragili equilibri di una comunità. E lo mostra con grazia e leggerezza, attraverso una piccola folla di personaggi destinati a imprimersi nella memoria dei lettori. In sottofondo c’è la lotta tra due giovani politici in carriera, l’irruente Aurelio Pasta e l’astuto Eumeo Pennati. Intorno a loro, l’intrigante prevosto don Ascani e il dottor Lieti, che cura gratuitamente gli operai, il direttore dello stabilimento ingegner Galimbelli e il capostazione Amedeo Musante, puntuale confidente del maresciallo Rodinò. Poi ci sono loro, le tre giovani protagoniste: la rossa e focosa Mirandola, la timida ma determinata Emilia e Maddalena, alla ricerca di un possibile riscatto.

Dettagli libro

Sull'autore

Andrea Vitali

Andrea Vitali è nato a Bellano nel 1956. Medico di professione, ha esordito nel 1989 con il romanzo Il procuratore, che si è aggiudicato l’anno seguente il premio Montblanc per il romanzo giovane. Nel 1996 ha vinto il premio letterario Piero Chiara con L’ombra di Marinetti. Approdato alla Garzanti nel 2003 con Una finestra vistalago (premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio Bruno Gioffrè 2004), ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di critica con i romanzi che si sono succeduti, costantemente presenti nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo, tra gli altri, il premio Bancarella nel 2006 (La figlia del podestà), il premio Ernest Hemingway nel 2008 (La modista), il premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante, il premio Campiello sezione giuria dei letterati nel 2009, quando è stato anche finalista del premio Strega (Almeno il cappello), il premio internazionale di letteratura Alda Merini, premio dei lettori, nel 2011 (Olive comprese). Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia, nel 2015 il premio De Sica e nel 2019 il Premio Giovannino Guareschi per l’Umorismo nella Letteratura.

Il suo sito è: www.andreavitali.info

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