«Incantevole. La tesi finale dell autore è brillante quanto inaspettata: il vero mistero di un'esecuzione perfetta è la possibilità di ripetere all'infinito la magia della rappresentazione»
Adam Thirlwell
«Una dissertazione magistrale sulla natura e i segreti del talento. Gopnik è in grande forma: una lettura profonda e intellettualmente stimolante.»
Kirkus Reviews
«Affascinante, per la sua prosa fluida e incisiva, per i suoi vasti interessi e la sua conoscenza. Uno degli obiettivi di Gopnik è demistificare – e rendere accessibile a tutti – la perfezione dei grandi maestri.»
The Washington Post
«Attraverso ricordi personali, analisi e critiche, Gopnik celebra i difetti che ci rendono umani.»
The Guardian
Come si può diventare davvero bravi in qualcosa e da dilettanti trasformarsi in veri esperti – per esempio nei trucchi di magia, nel ballo, nella pittura o nella panificazione? Come si acquisisce quella «tecnica invisibile» che viene tramandata di generazione in generazione e che solo i maestri padroneggiano? È possibile scoprire il mistero che si cela dietro il talento e ricrearlo? Per rispondere a queste domande, Adam Gopnik si mette in gioco in prima persona: incontra alcuni professionisti in vari settori – un pittore, un pugile, un insegnante di danza, un istruttore di guida – e mescolando racconti autobiografici, aneddoti curiosi e riflessioni filosofiche, mostra come alla capacità di svolgere un’attività in maniera impeccabile si arrivi sempre con un processo di scomposizione e ricostruzione dei vari passaggi, da provare e riprovare senza scoraggiarsi. Tutti possiamo diventare – anzi forse già siamo – eccellenti in quello che ci piace fare: basta solo guardare nella giusta direzione e perseverare fiduciosi. Ma non solo, Gopnik sostiene che i risultati migliori scaturiscano da un’imperfezione intenzionale, come nel caso della musica, dove il vibrato porta con sé la massima espressività; del cinema, in cui un’inquadratura storta e appannata distoglie l’attenzione dello spettatore da un eccessivo effetto finzione; o della magia, dove la drammatizzazione e la connessione con il pubblico sono più importanti di un’esecuzione impeccabile, proprio perché «ogni trucco che si limita a stupire verrà scoperto». Una teoria applicabile a qualsiasi contesto della vita, in cui lo scambio fra due menti risulta soddisfacente solo quando è dinamico, incompiuto, irrisolto.
Adam Thirlwell
«Una dissertazione magistrale sulla natura e i segreti del talento. Gopnik è in grande forma: una lettura profonda e intellettualmente stimolante.»
Kirkus Reviews
«Affascinante, per la sua prosa fluida e incisiva, per i suoi vasti interessi e la sua conoscenza. Uno degli obiettivi di Gopnik è demistificare – e rendere accessibile a tutti – la perfezione dei grandi maestri.»
The Washington Post
«Attraverso ricordi personali, analisi e critiche, Gopnik celebra i difetti che ci rendono umani.»
The Guardian
Come si può diventare davvero bravi in qualcosa e da dilettanti trasformarsi in veri esperti – per esempio nei trucchi di magia, nel ballo, nella pittura o nella panificazione? Come si acquisisce quella «tecnica invisibile» che viene tramandata di generazione in generazione e che solo i maestri padroneggiano? È possibile scoprire il mistero che si cela dietro il talento e ricrearlo? Per rispondere a queste domande, Adam Gopnik si mette in gioco in prima persona: incontra alcuni professionisti in vari settori – un pittore, un pugile, un insegnante di danza, un istruttore di guida – e mescolando racconti autobiografici, aneddoti curiosi e riflessioni filosofiche, mostra come alla capacità di svolgere un’attività in maniera impeccabile si arrivi sempre con un processo di scomposizione e ricostruzione dei vari passaggi, da provare e riprovare senza scoraggiarsi. Tutti possiamo diventare – anzi forse già siamo – eccellenti in quello che ci piace fare: basta solo guardare nella giusta direzione e perseverare fiduciosi. Ma non solo, Gopnik sostiene che i risultati migliori scaturiscano da un’imperfezione intenzionale, come nel caso della musica, dove il vibrato porta con sé la massima espressività; del cinema, in cui un’inquadratura storta e appannata distoglie l’attenzione dello spettatore da un eccessivo effetto finzione; o della magia, dove la drammatizzazione e la connessione con il pubblico sono più importanti di un’esecuzione impeccabile, proprio perché «ogni trucco che si limita a stupire verrà scoperto». Una teoria applicabile a qualsiasi contesto della vita, in cui lo scambio fra due menti risulta soddisfacente solo quando è dinamico, incompiuto, irrisolto.
Dettagli libro
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Editore
-
Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Inglese -
Data di pubblicazione
-
Numero di pagine
288 -
Argomento
-
Collana
Sull'autore
Adam Gopnik
Adam Gopnik scrive per il New Yorker dal 1986. Ha vinto tre volte il National Magazine Award for Essays and for Criticism e il George Polk Award for Magazine Reporting. Vive a New York con la moglie e i loro due figli. Guanda ha pubblicato Una casa a New York, Da Parigi alla luna, In principio era la tavola, Il sogno di una vita, L’invenzione dell’inverno e Io, lei, Manhattan.