Io, lei, Manhattan

Io, lei, Manhattan

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«Una vera meraviglia.»
The Times Literary Supplement

«Un racconto d’amore nella New York degli anni Ottanta… Adam Gopnik sa emozionare e rendere affascinanti le piccole cose quotidiane della vita domestica.»
The New York Post

All’inizio degli anni Ottanta Manhattan non è ancora il fortino inaccessibile che è diventato oggi, ma due giovani appena sbarcati dal Canada attratti dalla sua effervescente vita culturale devono comunque accontentarsi di un minuscolo monolocale in un seminterrato. Da qui partono Adam e Martha nell’esplorazione di se stessi, del loro matrimonio iniziato proprio a New York e della loro nuova città, luogo ideale per mettere a frutto ambizione e talento. Quello di Adam, come lui stesso scoprirà non senza un certo stupore, sta nella capacità di mettere in fila le parole e di spaziare dalla cultura alta a quella bassa, abbandonando il puntiglioso «ma» del dibattito accademico per un tollerante «e» in grado di accogliere con sguardo curioso tutto ciò che la città ha da offrirgli. E delle sue doti dà prova anche in questi resoconti dei suoi comici esordi nel mondo lavorativo, da un impiego alla Frick Library a un altro al MoMA fino ad approdare alla rivista GQ, dove la totale mancanza di requisiti lo rende il candidato ideale. Ogni passaggio è occasione per gli incontri più disparati, dal fotografo Richard Avedon, che diventa mentore e amico fraterno, a un artista di strada deciso a rifare Van Gogh meglio di Vincent, dall’ineffabile star dell’arte consumistica Jeff Koons a un derattizzatore filosofo alle prese con la fauna sotterranea di SoHo. E il racconto cede volentieri il passo alla digressione: il parallelo tra i cicli della moda e l’eterno ritorno dell’uguale di nietzschiana memoria; la semiotica astuta dei centri commerciali e del finto nordico Häagen-Dazs; la capacità di oggetti iconici come il walkman e le Nike di mettere le ali ai piedi a un semplice camminatore: nessun argomento sfugge all’insonne e divertita ispirazione di un grande affabulatore.

Dettagli libro

Sull'autore

Adam Gopnik

Adam Gopnik scrive per il New Yorker dal 1986. Ha vinto tre volte il National Magazine Award for Essays and for Criticism e il George Polk Award for Magazine Reporting. Vive a New York con la moglie e i loro due figli. Guanda ha pubblicato Una casa a New York, Da Parigi alla luna, In principio era la tavola, Il sogno di una vita, L’invenzione dell’inverno e Io, lei, Manhattan.
 

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