L'ultima guaritrice
L'ultima guaritrice

L'ultima guaritrice

Austria, 1938. Ada Meyer, figlia di una nobildonna fiorentina e di un generale tedesco, sta trascorrendo un periodo nella villa di famiglia sulle sponde del lago di Costanza. A breve dovrà tornare a Firenze per sposare un uomo che non ha scelto ma, quando incontra Karl Berger, un architetto che lavora per suo padre, se ne innamora: è un uomo brillante e con un profondo senso della giustizia. Karl tuttavia è ebreo, e l'Austria sta per essere annessa alla Germania di Hitler…
Cavalese, 1938. Marlena è una giovane maestra di scuola ma tutti la chiamano guaritrice per la sua grande conoscenza delle erbe e del corpo umano. Quando Ada e Karl, in arrivo dall'Austria con un gruppo di fuggiaschi, chiedono il suo aiuto per curare un bambino ammalato, Marlena capisce che il suo intervento sarà cruciale per salvarlo. Ma il breve passaggio di Ada e Karl in Val di Fiemme lascerà per sempre un segno nella sua vita…
Cavalese, 2024. Quando Ester, la proprietaria della locanda del paese, riceve la telefonata di Giulio Corsini, un avvocato fiorentino, scopre l’esistenza di alcune lettere mai spedite e indirizzate a Marlena Pilcher, sua nonna adottiva. Giunta in Toscana, fra le antiche mura di palazzo Abati, Ester scopre la storia di una famiglia, di un legame inatteso e di un grande amore. In un viaggio sulle orme del passato, Ester solleva così il velo di segreti che da sempre aveva avvolto le sue radici e, grazie all’aiuto di Giulio, scopre una nuova sé, pronta ad andare incontro a un futuro autentico e luminoso.

Dettagli libro

Sull'autore

Giulia Dal Mas

Giulia Dal Mas è nata a Pordenone e vive a Maniago con il marito, i tre figli e due cani. Laureata in Giurisprudenza, ha una grande passione per la lettura e la scrittura, oltre ad amare la cucina, i giardini, i vecchi edifici da rimettere in sesto e tutto ciò che sappia regalare emozioni. Autrice di numerosi romanzi, le sue storie hanno appassionato migliaia di lettori. Con Tre60 ha già pubblicato La donna che dipingeva il vento.

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