
«Un libro che mi ha commossa, spaventata, sollevata, a volte tutte e tre le cose insieme.»
Tracy Chevalier
«La fine da cui partiamo ricorda La strada di Cormac McCarthy, per il distacco narrativo e la precisione poetica. Uno splendido esordio.»
Financial Times
«Colpisce e affascina… è come se Virginia Woolf scrivesse romanzi distopici… Il cuore pulsante di questa storia tenera e terribile è il ritratto di un’esperienza di maternità totalizzante.»
The Independent
Nel pieno di un’alluvione senza precedenti, una giovane donna dà alla luce un bambino. Londra, sommersa dalle acque, diventa inabitabile. Davanti alla catastrofe ambientale i genitori sono costretti a fuggire per cercare riparo, spostandosi di rifugio in rifugio, affrontando precarietà, solitudine, abbandono. In uno scenario distopico in cui viene a mancare ogni punto di riferimento, è la responsabilità data dall’essere madre, compito disperato in quelle circostanze, a ricalibrare ogni priorità e ad alimentare la tenacia di una donna che non vuole arrendersi, che continua a lottare nonostante tutto.
Un romanzo poetico e commovente che tratteggia un futuro minaccioso, che racconta la maternità, il miracolo di una vita che cresce, l’amore incondizionato, totale, unica certezza quando tutto sembra crollare. Un inno alla vita e alla speranza.
Tracy Chevalier
«La fine da cui partiamo ricorda La strada di Cormac McCarthy, per il distacco narrativo e la precisione poetica. Uno splendido esordio.»
Financial Times
«Colpisce e affascina… è come se Virginia Woolf scrivesse romanzi distopici… Il cuore pulsante di questa storia tenera e terribile è il ritratto di un’esperienza di maternità totalizzante.»
The Independent
Nel pieno di un’alluvione senza precedenti, una giovane donna dà alla luce un bambino. Londra, sommersa dalle acque, diventa inabitabile. Davanti alla catastrofe ambientale i genitori sono costretti a fuggire per cercare riparo, spostandosi di rifugio in rifugio, affrontando precarietà, solitudine, abbandono. In uno scenario distopico in cui viene a mancare ogni punto di riferimento, è la responsabilità data dall’essere madre, compito disperato in quelle circostanze, a ricalibrare ogni priorità e ad alimentare la tenacia di una donna che non vuole arrendersi, che continua a lottare nonostante tutto.
Un romanzo poetico e commovente che tratteggia un futuro minaccioso, che racconta la maternità, il miracolo di una vita che cresce, l’amore incondizionato, totale, unica certezza quando tutto sembra crollare. Un inno alla vita e alla speranza.
Dettagli libro
Editore
Testo originale
Sì-
Lingua
Italiano Lingua originale
IngleseData di pubblicazione
Numero di pagine
128Argomento
Collana
Sull'autore
Megan Hunter
Megan Hunter è nata a Manchester nel 1984 e vive a Cambridge. Si è laureata in Letteratura inglese all’Università del Sussex e ha conseguito il dottorato al Jesus College di Cambridge. È stata candidata al Bridport Prize per la poesia. La fine da cui partiamo è il suo primo romanzo.