La grande domanda
Perché non si può fare a meno di parlare di scienza, di fede e di Dio
Alister McGrath
In che rapporto si trovano tra loro Dio e la scienza? A mano a mano che le conoscenze scientifiche sono progredite, abbiamo imparato sempre più cose sul mondo, e non sembra che questo processo accenni ad attenuarsi: la scienza, semmai, rivela di essere una disciplina sempre più potente. Dunque si pone la domanda: i suoi indubbi successi hanno definitivamente relegato la religione e la fede nel dimenticatoio della storia?
Proprio questo sostiene una saggistica agguerrita, molto popolare ai giorni nostri. Richard Dawkins, uno dei più letti esponenti di questo neo-ateismo, la pensa esattamente così: non abbiamo più alcun bisogno del pensiero religioso, perché quello scientifico lo ha reso obsoleto e inutile. È vero d’altra parte che in campo religioso si assiste spesso a un arroccamento altrettanto dogmatico, diametralmente opposto.
Peccato, perché due visioni del mondo così grandiose come quella scientifica e quella religiosa, entrambe con una storia antica, profonda e diversificata alle spalle, potrebbero invece convivere, traendo dal confronto reciproco vantaggio. Così la pensa Alister McGrath – il più acuto esponente di questa sottile «terza via» – che, forte sia della sua formazione scientifica sia dei suoi studi teologici, rivendica il suo (e nostro) diritto di far convivere, sia pure con criteri e intensità differenti, la fiducia nella scienza e l’incommensurabile forza della fede.
In anni recenti si sono sviluppati argomenti nuovi, che costringono a rivedere radicalmente la relazione tra scienza e religione; nonostante ciò, spesso si continua a cedere alla vecchia narrazione dello scontro, presentando i due contesti disciplinari come estremi opposti del pensiero umano. E pur con tutto ciò, una cosa è chiara: noi semplicemente non possiamo fare a meno di parlare di scienza, di fede e di Dio.
Proprio questo sostiene una saggistica agguerrita, molto popolare ai giorni nostri. Richard Dawkins, uno dei più letti esponenti di questo neo-ateismo, la pensa esattamente così: non abbiamo più alcun bisogno del pensiero religioso, perché quello scientifico lo ha reso obsoleto e inutile. È vero d’altra parte che in campo religioso si assiste spesso a un arroccamento altrettanto dogmatico, diametralmente opposto.
Peccato, perché due visioni del mondo così grandiose come quella scientifica e quella religiosa, entrambe con una storia antica, profonda e diversificata alle spalle, potrebbero invece convivere, traendo dal confronto reciproco vantaggio. Così la pensa Alister McGrath – il più acuto esponente di questa sottile «terza via» – che, forte sia della sua formazione scientifica sia dei suoi studi teologici, rivendica il suo (e nostro) diritto di far convivere, sia pure con criteri e intensità differenti, la fiducia nella scienza e l’incommensurabile forza della fede.
In anni recenti si sono sviluppati argomenti nuovi, che costringono a rivedere radicalmente la relazione tra scienza e religione; nonostante ciò, spesso si continua a cedere alla vecchia narrazione dello scontro, presentando i due contesti disciplinari come estremi opposti del pensiero umano. E pur con tutto ciò, una cosa è chiara: noi semplicemente non possiamo fare a meno di parlare di scienza, di fede e di Dio.
Dettagli libro
-
Editore
-
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Inglese -
Data di pubblicazione
-
Numero di pagine
259 -
Argomento
-
Collana
Sull'autore
Alister McGrath
Alister McGrath (Belfast, 1953), laureato in Chimica a Oxford, si è in seguito occupato di Biofisica molecolare presso il Dipartimento di Biochimica della stessa università, dove ha svolto ricerche pubblicate in riviste scientifiche internazionali. Accanto agli studi scientifici, McGrath ha coltivato i suoi interessi religiosi, laureandosi in Teologia a Oxford. Dopo un periodo di docenza in Teologia al St John’s College di Cambridge, e dopo essere stato ordinato sacerdote della Chiesa d’Inghilterra, McGrath è tornato a Oxford, dove è stato docente di Teologia storica, per passare poi alla cattedra di Teologia, ministero e educazione del King’s College di Londra. Attualmente è professore di Scienza e religione a Oxford. I rapporti tra la teologia cristiana e le scienze naturali sono il tema principale della sua pluridecennale produzione intellettuale. Membro della Royal Society of Arts, ha al suo attivo numerosi libri, tradotti in 25 lingue. Tra quelli pubblicati in italiano ricordiamo Teologia cristiana (1999), Scienza e fede in dialogo. I fondamenti (2002), Dio e l’evoluzione. La discussione attuale (2006) e L’illusione di Dawkins. Il fondamentalismo ateo e la negazione del divino (2007).