La vita indocile Servabo - La signora Kirchgessner - Il nespolo - I luoghi del delitto

La vita indocile

Servabo - La signora Kirchgessner - Il nespolo - I luoghi del delitto

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«Chi vuole cercare Pintor, lo troverà nella narrativa, paradosso estremo per un uomo che si voleva invece risolto nella politica, ma accettato, forse, come ultima gioia.»
Gianni Riotta, «Corriere della Sera»

Quattro prose autobiografiche di rara perfezione. «Dall’alto degli anni», Luigi Pintor si volta indietro per riordinare conti destinati a non tornare, e per «restituire alle cose una durata che di per sé non hanno». Ma il passato non si lascia signoreggiare dalla memoria ricostruttiva, concedendosi soltanto a lampi di ricordi o dissimulandosi in narrazioni che dicono il vero – il dolore pulsante di un’intera esistenza – sotto le spoglie di una trasparente finzione. Con timbro senza pari, Pintor consegna il racconto a una scrittura retrattile, nuda, che diffida dell’ingannevolezza delle parole e sa spingersi sempre al di là dell’innocenza e della speranza.

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Sull'autore

Luigi Pintor

Luigi Pintor (1925-2003), nato a Roma, ma di origine sarda, lavorò all’«Unità» dal 1946 al 1965. Eletto deputato nelle liste del PCI, nel 1969 fu radiato dal partito con altri dissidenti e diede vita al «manifesto»,
il quotidiano comunista su cui scrisse dal 1971 fino alla morte. Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato Servabo. Memoria di fine secolo (1991), La signora Kirchgessner (1998), Il nespolo (2001) e I luoghi del delitto (2003), ora raccolti in La vita indocile (2013), oltre a Politicamente scorretto. Cronache di un quinquennio 1996-2001 (2001).