«A cosa serve la libertà?» si chiede Valerii, visto che oggi solo il 20 per cento della popolazione del mondo può dirsi libera e, paradossalmente, crescita economica e miglioramento delle condizioni sociali non sono necessariamente correlati a un maggiore grado di libertà. Una società può dunque stare meglio anche se non è libera? E di cosa parliamo quando parliamo di libertà? Per comprenderlo bisogna risalire agli albori della modernità inaugurata dalla Rivoluzione francese e illuminata dall’astro di Napoleone. A quei tempi il Württemberg è ancora sotto la rigida cappa dell’ortodossia luterana. Il collegio teologico di Tubinga ne rappresenta un modello esemplare: con la sua architettura di monastero medievale e gli studenti vestiti con lunghe tonache nere. All’ arrivo del giovane Hegel da Stoccarda, che qui incrocia altri due straordinari protagonisti del tempo, Hölderlin e Schelling, il seminario si trasforma in un crogiolo di entusiasmo per quel nuovo mondo che da Parigi pulsa ai confini della Germania. Storia, filosofia e sentimenti si intrecciano: questo libro è anche la cronaca di passioni selvagge, segreti compromettenti, amicizie tradite, amori impossibili e terribili battaglie.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
288 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Massimiliano Valerii
Massimiliano Valerii è direttore generale del Censis. Dopo gli studi in Filosofia a Roma, si è dedicato alla ricerca sociale, economica e territoriale. È il curatore dell’annuale Rapporto sulla situazione sociale del Paese, considerato uno dei più qualificati e completi strumenti di interpretazione della realtà socio-economica italiana. Con Ponte alle Grazie ha pubblicato La notte di un’epoca (2019) e Il contagio del desiderio (2020).