
«Un romanzo intenso, che insegna a ricominciare »
Donna Moderna - Alessandra Appiano
La mamma, originaria del Bangladesh, cerca in tutti modi di aiutarla a guarire e le regala un diario per raccontare la sua vita nella speranza che riesaminare gli eventi la aiuti a reagire. Chi era Marianne, com’è diventata amica di Ravine, che cosa è successo veramente, perché è scomparsa? Ripercorrere gli anni dell’infanzia ‒ quando, con Marianne e il fratello di lei Jonathan, Ravine trascorreva giornate serene, fatte di giochi, avventure e confidenze ‒ e confrontarli con il doloroso presente è difficile, ma Ravine, nutrita dai piatti profumati e speziati della madre e dalla sua incrollabile e allegra fiducia, troverà la forza di non mollare e riaffacciarsi alla vita. Costi quel che costi.
Le cose che credevamo di sapere è un romanzo d’esordio fresco e intenso, delicato e commovente, che insegna a ricominciare dalle proprie radici. Perché è così che ci riesce Ravine, facendo fiorire il proprio futuro ricordando il tempo in cui lei e Marianne, le due amiche per la pelle, si dicevano: «Cantiamo e travestiamoci. Scriviamo delle storie e inventiamoci un modo per riparare il mondo».
Donna Moderna - Alessandra Appiano
«I ricordi sono come ortiche. All’inizio non ti accorgi che ti hanno punto e quando te ne accorgi la sostanza urticante ti è ormai penetrata nella pelle e ti prude così tanto che tutto ciò a cui riesci a pensare è a come liberarti dal prurito. Ho cercato di liberarmi di te, Marianne. Ho nascosto tutti i nostri giochi sotto il mio letto e ho tolto tutte le foto dalle cornici, eppure, anche quando provo a dimenticare, tu sei ancora lì.»
La mamma, originaria del Bangladesh, cerca in tutti modi di aiutarla a guarire e le regala un diario per raccontare la sua vita nella speranza che riesaminare gli eventi la aiuti a reagire. Chi era Marianne, com’è diventata amica di Ravine, che cosa è successo veramente, perché è scomparsa? Ripercorrere gli anni dell’infanzia ‒ quando, con Marianne e il fratello di lei Jonathan, Ravine trascorreva giornate serene, fatte di giochi, avventure e confidenze ‒ e confrontarli con il doloroso presente è difficile, ma Ravine, nutrita dai piatti profumati e speziati della madre e dalla sua incrollabile e allegra fiducia, troverà la forza di non mollare e riaffacciarsi alla vita. Costi quel che costi.
Le cose che credevamo di sapere è un romanzo d’esordio fresco e intenso, delicato e commovente, che insegna a ricominciare dalle proprie radici. Perché è così che ci riesce Ravine, facendo fiorire il proprio futuro ricordando il tempo in cui lei e Marianne, le due amiche per la pelle, si dicevano: «Cantiamo e travestiamoci. Scriviamo delle storie e inventiamoci un modo per riparare il mondo».
Dettagli libro
Editore
Testo originale
Sì-
Lingua
Italiano Lingua originale
IngleseData di pubblicazione
Numero di pagine
306Argomento
Collana
Sull'autore
Mahsuda Snaith
Mahsuda Snaith ha vinto nel 2014 il SI Leeds Literary Prize, il Bristol Short Story Prize ed è stata finalista al Myslexia Novel Writing Competition nel 2013. Vive a Leicester dove tiene dei workshop di scrittura e insegna alle scuole elementari. Mahsuda Snaith è appassionata di libri (ovviamente) e di croquet (meno ovviamente). Le cose che credevamo di sapere è il suo primo romanzo.