Nonostante tutto La mia vita nella scienza

Nonostante tutto

La mia vita nella scienza

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«La storia di questa scienziata è troppo straordinaria , per tutti gli ostacoli che ha dovuto affrontare e superare.»
Anna Meldolesi, autrice di «E l'uomo creò l'uomo»

«La storia di Katalin Karikó è fonte di grande ispirazione. Chiunque abbia mai dubitato che la scienza, l'innovazione e la perseveranza possano cambiare il mondo dovrebbe leggere questo libro.»
Bill Gates

«Avvincente testimonianza di resilienza e del potere di una fede incrollabile, Nonostante tutto ci trasporta in un viaggio, di grande ispirazione, dalla crescita dell'autrice nell'Ungheria comunista del dopoguerra alla trasformazione del mondo grazie ai suoi studi sull'mRNA.»
Jennifer Doudna, premio Nobel per la chimica 2020 e autrice di «Il futuro della vita»

Katalin Karikó ha letteralmente salvato milioni di vite e lo ha fatto nonostante tutto: nonostante fosse donna, nonostante fosse un’immigrata, nonostante per decenni nessuno abbia realmente creduto in lei e nei suoi studi. Credeva in quello che stava facendo, aveva fiducia nei suoi risultati e si è ostinata a fare le sue ricerche per decenni.
Figlia di un macellaio nell’Ungheria comunista del dopoguerra, Katalin Karikó è cresciuta in una casa con le pareti di fango e senza acqua corrente. Portati a compimento i suoi studi di biologia in patria, tra mille difficoltà ha deciso di proseguire le sue ricerche pionieristiche sull’rna negli Stati Uniti, dove è arrivata come borsista post-dottorato nel 1985 con 1200 dollari cuciti nell’orsacchiotto della sua bambina, e con il sogno di rinnovare la medicina.
Karikó ha lavorato assiduamente, spesso in solitudine, senza clamore, lottando contro gli scarafaggi in un laboratorio senza finestre e affrontando la derisione e persino le minacce di espulsione da parte dei suoi colleghi. Concentrata sul valore della ricerca, si è opposta al fatto che prestigiosi istituti di ricerca confondessero sempre di più scienza e denaro. Tra alti e bassi, non ha mai vacillato nella sua convinzione che una molecola instabile e poco apprezzata come l’RNA messaggero potesse essere la chiave per cambiare il mondo. La sua idea ostinata era di trasformare le cellule in piccole fabbriche in grado di produrre i propri farmaci su richiesta, dando loro le istruzioni giuste attraverso quella piccola, elusiva molecola. Ha sacrificato molto per questo sogno, e alla fine ha ottenuto i risultati eclatanti che hanno permesso di produrre in tempi brevissimi i vaccini contro il Covid che hanno salvato milioni di persone in tutto il mondo. Grazie ai suoi studi, ha vinto il premio Nobel nel 2023.
I vaccini a mRNA che le dobbiamo sono solo l’inizio del potenziale di questa scoperta epocale. Oggi la comunità medica attende con ansia altri vaccini a base di mRNA per molte altre malattie infettive, mentre sono allo studio procedure per applicare questa tecnologia alla cura del cancro.
Nonostante tutto non è solo la storia di una persona straordinaria. È una testimonianza dell’impegno di una donna che ha lavorato intensamente e ostinatamente perché credeva fermamente che il suo lavoro avrebbe potuto salvare delle vite.  

 

     

Dettagli libro

Sull'autore

Katalin Karikò

Katalin Karikó (Szolnok, Ungheria, 1955) è una biochimica ungherese specializzata nei meccanismi  mediati dall’RNA. È stata professoressa a contratto di neurochirurgia presso l’Università della Pennsylvania a Filadelfia; dall’ottobre 2023 insegna presso l’Università di Szeged in Ungheria. La sua ricerca è stata fondamentale per lo sviluppo dei vaccini a mRNA di Pfizer-BioNTech e Moderna. Già vicepresidente di BioNTech RNA Pharmaceuticals, per le sue ricerche, oltre ad altri numerosi premi, le è stato conferito il premio Nobel in Fisiologia e Medicina 2023 assieme al collega Drew Weissman.

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