BENVENUTI NEL CLUB DEI VECCHI MA MICA MORTI!
«Ho ottantatré anni e un quarto. Anche quest'anno i vecchi continueranno a non piacermi. Il ciabattare dietro i girelli, l'impazienza fuori luogo, le lagne interminabili, i biscottini con il tè, i sospiri...»
Ottantatré anni e un quarto sono più di trentamila giorni. E sono proprio tanti. Ottantatré primavere senza la certezza di vedere la prossima, o che ne valga la pena. Hendrik è il tipo d’uomo che fa conti del genere ogni giorno. Anche perché nella sua casa di riposo c’è poco altro da fare. La vita trascorre placida, fin troppo: due chiacchiere con l’amico Evert; la curiosità per i nuovi arrivati e la sopportazione della severissima direttrice, probabilmente nipote di un ex gerarca nazista. Hendrik ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco, ma ora si chiede se davvero ne sia sempre valsa la pena. E soprattutto se vale la pena di continuare così. E siccome nella vita bisogna avere dei progetti, o perlomeno fare degli esperimenti, Hendrik decide due cose. La prima: farsi dare dal suo medico la pillola della dolce morte. La seconda: prima di prenderla, concedersi un anno, e in quell’anno fondare un club. Nasce così il Club dei vecchi ma mica morti, con regole di ammissione rigidissime per partecipare alle varie attività, tra cui: l’ingresso a un casinò, un workshop di cucina, un corso di tai chi... In quest’anno di vita succederanno tante cose, ci saranno tante scoperte, tante perdite e molti piccoli esperimenti di felicità... E alla fine si vedrà chi l’avrà vinta: la pillola o una nuova primavera da attendere.
«Ho ottantatré anni e un quarto. Anche quest'anno i vecchi continueranno a non piacermi. Il ciabattare dietro i girelli, l'impazienza fuori luogo, le lagne interminabili, i biscottini con il tè, i sospiri...»
Ottantatré anni e un quarto sono più di trentamila giorni. E sono proprio tanti. Ottantatré primavere senza la certezza di vedere la prossima, o che ne valga la pena. Hendrik è il tipo d’uomo che fa conti del genere ogni giorno. Anche perché nella sua casa di riposo c’è poco altro da fare. La vita trascorre placida, fin troppo: due chiacchiere con l’amico Evert; la curiosità per i nuovi arrivati e la sopportazione della severissima direttrice, probabilmente nipote di un ex gerarca nazista. Hendrik ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco, ma ora si chiede se davvero ne sia sempre valsa la pena. E soprattutto se vale la pena di continuare così. E siccome nella vita bisogna avere dei progetti, o perlomeno fare degli esperimenti, Hendrik decide due cose. La prima: farsi dare dal suo medico la pillola della dolce morte. La seconda: prima di prenderla, concedersi un anno, e in quell’anno fondare un club. Nasce così il Club dei vecchi ma mica morti, con regole di ammissione rigidissime per partecipare alle varie attività, tra cui: l’ingresso a un casinò, un workshop di cucina, un corso di tai chi... In quest’anno di vita succederanno tante cose, ci saranno tante scoperte, tante perdite e molti piccoli esperimenti di felicità... E alla fine si vedrà chi l’avrà vinta: la pillola o una nuova primavera da attendere.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Olandese; Fiammingo -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
336 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Hendrik Groen
Hendrik Groen è olandese e il suo romanzo d’esordio, Piccoli esperimenti di felicità (Longanesi 2015), è salito in vetta alle classifiche in patria, dove ne è stata tratta anche un’acclamata serie tv. Il libro, pubblicato in oltre 20 Paesi, è diventato un caso letterario internazionale. Nel 2016 Longanesi ha pubblicato il sequel, Fin qui tutto bene. Diario di un ottantacinquenne.