Un libro nomade, che viaggia attraverso l’Europa, dove storie apparentemente disparate si rivelano parti di un tutto, momenti perduti ritrovano il loro posto. Memorie sensuali del passato penetrano nel presente. Città – Madrid, Cracovia, Lisbona, Ginevra, Londra – costituiscono ibridi rievocativi di un vecchio e nuovo mondo. Lisbona è la cornice perfetta per un incontro, una passeggiata e un lungo dialogo con il fantasma della madre: «Una vecchia con l’ombrello sedeva immobile su una panchina del parco. Con quel tipo di immobilità che richiama l’attenzione. Seduta sulla panchina del parco, voleva farsi notare». A Ginevra vive la figlia dell’autore, e c’è la tomba di Jorge Luis Borges: «Le quattro parole sulla parte frontale della stele erano, abbiamo scoperto, in inglese antico (o arcaico). And Ne Forthtedon. Non avere paura». Non c’è autore che riesca, come John Berger, a raccontare l’altra faccia delle città, dei luoghi. Non quello che si può immaginare, ma quello che si riesce a vedere solo con gli occhi dell’immaginazione. Nell’attraversare confini e barriere temporali Qui, dove ci incontriamo è un romanzo giocoso, inatteso e bellissimo.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Inglese -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
169 -
Traduttore
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Argomento
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Collana
Sull'autore
John Berger
John Berger (1926-2017) è mondialmente noto come critico d’arte, giornalista, romanziere e sceneggiatore cinematografico. Tra le sue opere, Bollati Boringhieri ha pubblicato Una volta in Europa (2003), Modi di vedere (2004), Fotocopie (2004), Qui, dove ci incontriamo (2005), Lillà e Bandiera (2006).