Stelle di cannella

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«È bravissima Helga Schneider, come scrittrice e come persona. Come scrittrice è esemplare nella fedeltà ai propri temi, gli episodi salienti del proprio passato di bambina che ha vissuto la tragedia della Germania»
Il Sole 24 Ore - Andrea Casalegno

«Un libro importante, che dimostra come la verità vada difesa in ogni momento, per trovarci succubi di nuovi fascismi»
Roberto Denti

«È possibile, anzi nel caso di Helga Schneider necessario, fare scrittura della propria vita senza togliere nulla al mestiere del narratore… passando dalla memoria alla pagina, questo patrimonio di vita perde ogni appartenenza e, come capita ai veri romanzi, diventa di tutti.»
La Stampa - Elena Loewenthal

«È possibile, anzi nel caso di Helga Schneider necessario, fare scrittura della propria vita senza togliere nulla al mestiere del narratore... passando dalla memoria alla pagina, questo patrimonio di vita perde ogni appartenenza e, come capita ai veri romanzi, diventa di tutti»
La Stampa - Elena Loewenthal

«È possibile, anzi nel caso di Helga Schneider necessario, fare scrittura della propria vita senza togliere nulla al mestiere del narratore... passando dalla memoria alla pagina, questo patrimonio di vita perde ogni appartenenza e, come capita ai veri romanzi, diventa di tutti». Elena Loewenthal, La Stampa «Un libro importante, che dimostra come la verità vada difesa in ogni momento, per trovarci succubi di nuovi fascismi» Roberto Denti «È bravissima Helga Schneider, come scrittrice e come persona. Come scrittrice è esemplare nella fedeltà ai propri temi, gli episodi salienti del proprio passato di bambina che ha vissuto la tragedia della Germania». Andrea Casalegno, Il Sole 24 Ore Inverno del 1932. A Wilmersdorf, un tranquillo e benestante quartiere di una città tedesca, il periodo natalizio è annunciato dalle grida gioiose dei bambini che giocano a palle di neve. Fra le famiglie che abitano tre case, i rapporti superano quelli del buon vicinato: David, figlio del giornalista ebreo Jakob Korsakov, e Fritz, figlio del poliziotto Rauch, sono amici per la pelle e compagni di banco alla scuola elementare; la sorellastra di David è fidanzata con il figlio del noto architetto Winterloh; persino la gatta di Fritz e il gatto di David sono amici. Stelle di cannella è la foto istantanea di cosa è successo con l’avvento del nazismo nella vita quotidiana delle famiglie ebree e dello sconvolgimento progressivo dei rapporti interpersonali, Con la sua scrittura essenziale e incisiva, Helga Schneider ci solleva nell’atmosfera astratta e irreale che spesso accompagna un evento terribile e ci fa percepire in modo quasi palpabile l’incombere della tragedia.

Dettagli libro

Sull'autore

Helga Schneider

Nel 1998, a 58 anni, Helga Schneider ha conquistato il successo letterario con Il rogo di Berlino. Da allora, «l’impellente desiderio di narrare di Helga Schneider è esploso con l’energia di un fiume in piena... con risultati brillanti e varie traduzioni in Europa, negli Stati Uniti, in Brasile, Giappone e Cina» (Elle). Tra i suoi titoli più famosi, oltre a Il rogo di Berlino e Lasciami andare, madre (Adelphi), ricordiamo Io, piccola ospite del Führer e Il piccolo Adolf non aveva le ciglia (Einaudi) e, per Salani, Stelle di cannella, L’albero di Goethe, Heike riprende a respirare, La baracca dei tristi piaceri, Rosel e la strana famiglia del signor Kreutzberg, I miei vent’anni e L’inutile zavorra dei sentimenti.

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