Rispetto al Novecento abbiamo guadagnato trent’anni in speranza di vita. Un traguardo meraviglioso e angosciante che rimette tutto in discussione: la professione, le relazioni, i rapporti tra le generazioni e con il mondo. Superati i cinquanta, l’uomo si trova a vivere una sorta di sospensione tra giovinezza e vecchiaia, e scopre l’ambiguità di un dono per cui ad allungarsi non è la vita di un trentenne, ma quella di un cinquantenne. Questa nuova generazione, spesso in buona forma fisica e più solida economicamente, rifiuta il giogo dei dati anagrafici: molti divorziano, si risposano, avviano una nuova carriera. Se quindi da una parte le possibilità si restringono, dall’altra gli appetiti crescono e c’è ancora spazio per la scoperta, la sorpresa, l’amore… Come riempire questa messe di giorni supplementari? Si tratta di vivere più a lungo o più intensamente? Di continuare come prima o di reinventarsi? Alimentato da riflessioni filosofiche e dati statistici, attingendo a letteratura, arte e storia, questo libro ci offre una filosofia della longevità per imparare a vivere al meglio quella che Pascal Bruckner definisce l’«estate indiana» della nostra esistenza.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
252 -
Traduttore
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Pascal Bruckner
Pascal Bruckner è filosofo, romanziere e polemista. Fra i suoi libri, alcuni dei quali pubblicati anche in Italia, ricordiamo La tentazione dell’innocenza, Prix Médicis per la saggistica 1995 (Ipermedium libri, 2001), L’euforia perpetua (Garzanti, 2001) e, usciti presso Guanda, La tirannia della penitenza (2007), Il singhiozzo dell’uomo bianco (2008), Il matrimonio d’amore ha fallito? (2011), Il paradosso amoroso (2012), Una breve eternità (2020) e Un colpevole quasi perfetto (2021).