Bill Browder
Bill Browder, fondatore e ceo di Hermitage Capital Management, uno dei principali fondi di investimento stranieri nella Russia post-sovietica, nel 2005 fu bandito dal paese e dichiarato “una minaccia per la sicurezza nazionale” per aver denunciato una rete di corruzione che coinvolgeva anche esponenti del Cremlino. Nel 2008 il suo avvocato Sergej Magnitskij scoprì una maxi frode fiscale da 230 milioni di dollari commessa da funzionari dello Stato. Dopo aver testimoniato a loro sfavore, fu arrestato, detenuto per quasi un anno senza subire regolare processo e sottoposto a ripetute torture fino alla sua morte, sopraggiunta il 16 novembre 2009.
Da allora Browder non ha mai cessato di invocare giustizia fuori dalla Russia e ha avviato una campagna mondiale per imporre sanzioni mirate come il divieto di visto e il congelamento dei beni ai soggetti coinvolti nella violazione dei diritti umani e ai funzionari corrotti. Gli Stati Uniti sono stati i primi a adottarle con l’entrata in vigore del Sergei Magnitsky Accountability Act, nel 2012, e del Global Magnitsky Human Rights Accountability Act nel 2016. In seguito anche Canada, Regno Unito, Unione europea, Australia, Norvegia, Montenegro e Kosovo hanno approvato le proprie versioni del Magnitsky Act. Attualmente Browder si sta battendo affinché provvedimenti simili siano attuati anche in altri paesi, tra cui Nuova Zelanda e Giappone.
Da allora Browder non ha mai cessato di invocare giustizia fuori dalla Russia e ha avviato una campagna mondiale per imporre sanzioni mirate come il divieto di visto e il congelamento dei beni ai soggetti coinvolti nella violazione dei diritti umani e ai funzionari corrotti. Gli Stati Uniti sono stati i primi a adottarle con l’entrata in vigore del Sergei Magnitsky Accountability Act, nel 2012, e del Global Magnitsky Human Rights Accountability Act nel 2016. In seguito anche Canada, Regno Unito, Unione europea, Australia, Norvegia, Montenegro e Kosovo hanno approvato le proprie versioni del Magnitsky Act. Attualmente Browder si sta battendo affinché provvedimenti simili siano attuati anche in altri paesi, tra cui Nuova Zelanda e Giappone.